AGI - I mercati frenano, dopo aver chiuso la settimana scorsa ai massimi dell'anno per l'auspicata fine dei rialzi dei tassi. A frenare un po' questo ottimismo sono stati i primi commenti dei banchieri centrali e in particolare quello del presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, il quale ha avvertito che la banca centrale potrebbe non aver ancora smesso di rialzare i tassi.
In settimana sono attesi numerosi altri interventi, tra cui quello della presidente della Bce, Christine Lagarde e quello del governatore della Fed, Jerome Powell, entrambi in agenda giovedì. Tra gli altri relatori sono attesi diversi membri votanti, come il capo della Fed di New York John Williams e il presidente della Fed di Dallas Lorie Logan. Oggi in Asia le Borse arretrano dopo quattro giorni consecutivi di guadagni, mentre le esportazioni cinesi sono diminuite più del previsto a ottobre a causa del peggioramento della domanda e la Rsa, la banca centrale australiana, ha rialzato di un quarto di punto i tassi di interesse, per la persistente inflazione, riportando l'istituto ad una politica monetaria restrittiva dopo 5 mesi di pausa. Anche il dollaro perde colpi e i future a Wall Street e in Europa sono negativi.
In Cina l'export a ottobre è calato del 6,4% e il surplus commerciale si è ridotto ai minimi da 17 mesi. Anche i future a Wall Street e quelli in Europa arretrano, dopo che ieri i tre indici di New York hanno chiuso in rialzo per la sesta seduta consecutiva, frenando pero' la loro corsa per via del leggero aumento dei rendimenti del Tesoro, che poi in serata sono risaliti, dopo le dichiarazioni di Kashkari, coi tassi che ora restano comunque sotto il 5%. Il Dow Jones ieri ha chiuso in rialzo dello 0,1%, lo S&P 500 dello 0,2% e il Nasdaq dello 0,3%.
In calo anche future sull'EuroStoxx, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso in ribasso, con gli investitori che si sono presi una pausa dopo 5 sedute in rialzo. Venerdì Wall Street aveva registrato la migliore performance settimanale da circa un anno a questa parte, sostenuta dal crollo dei rendimenti dei Treasury Usa, dopo la pubblicazione di un rapporto sul mercato del lavoro a stelle e strisce più debole del previsto, che ha alimentato le speranze che la Fed potesse iniziare a tagliare i tassi l'anno prossimo.
Le scommesse degli operatori sul fatto che la Fed manterrà i tassi d'interesse fermi a dicembre si attestano ora all'85%, mentre si stima una probabilità di circa l'80% che il primo allentamento delle strette avvenga già a giugno. Tuttavia questa settimana i mercati appaiono più guardinghi. Prima delle parole di Kashkari i trader che scommettavano su un'altra pausa della Fed a dicembre erano il 100% e dopo le sue dichiarazioni questa percentuale si è allentata, pur restando alta. Kashkari ha avvertito che, sebbene la Fed abbia compiuto alcuni progressi contro l'inflazione, è comunque rimasta ben al di sopra dell'obiettivo del 2%, una tendenza che potrebbe attrarre ulteriori aumenti dei tassi. Inoltre ha osservato che l'economia statunitense ha dimostrato di essere inaspettatamente resiliente, il che a sua volta potrebbe mantenere l'inflazione sostenuta nei prossimi mesi.
Inoltre giovedì anche Powell e Lagarde potebbero tenterare di stemperare l'ottimismo degli investitori, rimarcando la necessità di mantenere i tassi alti a lungo, visti gli elevati livelli di inflazione. Questa settimana saranno da monitorare con attenzione anche le aste che il Tesoro americano effettuerà sui tratti a 3, 10 e 30 anni, alla luce della debole domanda emersa nelle ultime tornate. La settimana sarà invece scarna di dati macroeconomici, mentre la stagione delle trimestrali giunge agli sgoccioli negli Usa e prosegue più intensamente in Europa.