AGI - Nonostante la 'promozione' di Standard & Poor's, la prima delle tre principali agenzie di rating internazionali ad aggiornare il suo giudizio sul credito, la Borsa di Atene non festeggia oggi (lunedì 23 ottobre) perché appesantita dai timori del conflitto in Medioriente e trascinata dagli altri indici europei in rosso: l'indice Aex cede lo 0,25%.
Ma l'effetto di questo successo se si considerano le difficoltà del paese ellenico a livello di investimento, si è fatto sentire sul mercato obbligazionario: il rendimento del titolo di Stato decennale greco è sceso di oltre 1 punto percentuale al 4,320%. Lo spread rispetto al rendimento decennale della Germania è sensibilmente diminuito e ora viaggia su 139,9 punti.
L'aggiornamento di un gradino, da BB+ a BBB-, dovrebbe aumentare significativamente la fiducia del mercato nell'economia greca, attirando investimenti e abbassando i costi di prestito. Il governo di centrodestra lo ha salutato come un grande successo.
L'upgrade è arrivato più di un decennio dopo che le obbligazioni della Grecia erano state relegate a un livello inferiore a quello dell'investimento, o "junk" (spazzatura), nel corso della crisi finanziaria che nel 2010 spinse il Paese sull'orlo del collasso finanziario, costringendo Atene a tre massicci salvataggi internazionali.
La mossa di S&P precede quella, analoga, di DBRS Morningstar che lo scorso mese ha aggiornato il rating a BBB (basso) da BB (alto): una decisione che riflette la sua opinione secondo cui Atene "rimarrà impegnata nella responsabilità fiscale, assicurando che il rapporto debito pubblico/PIL rimanga su una tendenza al ribasso".