AGI - "Ulteriori prove di una crescita persistentemente superiore al trend, o del fatto che la tensione nel mercato del lavoro non si sta più allentando, potrebbero mettere a rischio ulteriori progressi sull'inflazione e potrebbero giustificare un ulteriore inasprimento della politica monetaria". Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell intervenendo all'Economic Club di New York.
Powell ha aggiunto che "le tensioni geopolitiche sono molto elevate e comportano rischi importanti per l'attività economica globale. Il nostro ruolo istituzionale alla Federal Reserve è quello di monitorare questi sviluppi per le loro implicazioni economiche, che rimangono molto incerte. Per quanto mi riguarda, ho trovato orribile l'attacco a Israele, così come la prospettiva di ulteriori perdite di vite innocenti".
Tornando all''inflazione il banchiere centrale ha sottolineato che "è ancora troppo alta e alcuni mesi di dati positivi sono solo l'inizio di ciò che serve per creare fiducia nel fatto che l'inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo".
"Non possiamo ancora sapere per quanto tempo queste letture più basse persisteranno, - ha aggiunto - nè dove si assesterà l'inflazione nei prossimi trimestri. Anche se il percorso sarà probabilmente accidentato e richiederà del tempo, io e i miei colleghi siamo uniti nel nostro impegno a far scendere l'inflazione in modo sostenibile verso il 2%".
"Considerate le incertezze, i rischi e i progressi compiuti, il Comitato sta procedendo con cautela", ha concluso Powell. "Prenderemo decisioni sull'entità dell'ulteriore rafforzamento della politica monetaria e per quanto tempo rimarrà restrittiva in base alla totalità dei dati in arrivo, all'evoluzione delle prospettive e all'equilibrio dei rischi".