AGI - “È un momento di grande fermento nell’area APAC e Sparkle esce da tre anni di importante ampliamento delle infrastrutture. Singapore è l’outpost più orientale della nostra rete, siamo presenti qui dal 2006 e intendiamo capitalizzare la natura di snodo, di hub strategico della città-stato in una zona che ha grandi prospettive di sviluppo economico, densamente abitata, solo l’Indonesia conta quasi 300 milioni di abitanti, giovane e fortemente digitalizzata” ha detto Enrico Maria Bagnasco, Ceo di Sparkle, in questi giorni a Singapore per partecipare a Submarine Networks World, tra le più importanti fiere mondiali per gli operatori internazionali. “La nostra rete è mondiale, ma quella Europa-Nordafrica-MiddelEast-Asia è da sempre la direttrice di traffico Internet a più alto volume e a più alta crescita”
Il momento è particolarmente caldo in Asia. Nei giorni in cui KKR chiede al board di Tim di prorogare al 15 ottobre l’offerta vincolante per NetCo, che comprende la rete nazionale di accesso fissa di TIM e l'unità di cavi sottomarini Sparkle, il fondo d’investimento americano fa parlare di sé anche a Singapore, dove ha messo sul tavolo oltre un miliardo per il 20% di un data center di Singtel, il principale operatore locale. Proprio in queste settimane, inoltre, il governo di Singapore ha annunciato l’intenzione di duplicare la rete di cavi nei prossimi dieci anni. Gli operatori di area, in Malesia, Indonesia, Thailandia, sono sempre più competitivi e l'Australia vuole crescere nel settore, anche con investimenti privati che fanno sensazione sulla stampa locale.
Un mercato aggressivo in cui Sparkle sa di avere le carte in regola per fare la propria parte. “È una grande occasione di business meeting. In questi giorni abbiamo incontrato i big del settore nel Sud-est asiatico e Far Est, Telecom Malaysia, China Mobile, Telin, Tata, Microsoft, Telecom Egypt, Barthi, Omantel e Sigtel. Siamo quarti nel mondo per traffico Internet trasportato, con oltre 600 mila chilometri di cavi, operiamo regolarmente in oltre 40 paesi, con un intero portafoglio di servizi. L’outpost occidentale è invece Miami, per la direttrice nord-sudamericana. In questo mese apriamo anche la rotta West-Africa, toccando Nigeria e Sud Africa, paesi ad elevatissimo trend di crescita, dove abbiamo acquisito degli asset di Equiano, cavo sottomarino di Google.”
Bagnasco non ha nascosto le più recenti soddisfazioni e importanti novità, che riguardano il progetto Blue & Raman Submarine Cable Systems, realizzato in partnership con Google e altri operatori e che si estenderà fino a Mumbai in India: “Stiamo realizzando le strutture di attraversamento e approdo in Arabia Saudita, dove prevediamo un landing a Neom entro il 2024, termine dell’intero progetto end-to-end da Milano a Mumbai. La nuova città in costruzione rappresenta una nuova e importante addizione, che avrà importanti risvolti commerciali, perché la nuova realtà urbanistica saudita avrà esigenze significative in termini sia qualitativi che quantitativi” ha detto in riferimento al mega progetto della Saudi Vision 2030 che sorgerà nella provincia di Tabuk.
“Il progetto Blue & Raman è già pronto nella prima tratta, Milano-Genova-Palermo, dove sono già attivi i servizi commerciali, arriverà in Grecia entro fino anno e a Tel Aviv nel marzo prossimo. Il completamento fino a Mumbai è confermato a dicembre 2024. In parallelo abbiamo già realizzato la rotta terrestre da Israele ad Aqaba in Giordania, annunciata proprio in questi giorni.” E la strada potrebbe proseguire verso oriente. “Pensiamo di arrivare sino a Singapore con asset che già esistono o che costruiremo, ma non saranno incluse dentro all’ombrello Blue & Raman che ha caratteristiche tecniche specifiche. La rete è dotata, infatti, di una serie di strade alternative che garantiscono la massima sicurezza della connessione. Il 99% del traffico internet e’ trasportato da cavi sottomarini e il traffico dati raddoppia ogni 24-30 mesi”
“Garantire la sicurezza della rete è quindi cruciale, come hanno dimostrato prima il Covid poi la guerra in Ucraina. In profondità superiori ai mille metri i cavi sono posati sul fondale marino, in profondità inferiori sono interrati per proteggerli dal trascinamento di ancore od operazioni di pesca a strascico. Sparkle ha un memorandum che regola l’operatività con la Marina Militare italiana, a salvaguardia e monitoraggio di infrastrutture così strategiche, che toccano la vita di tutti.”