AGI - I mercati rialzano la testa, spinti dai segnali positivi che arrivano sul fronte macroeconomico. Dopo la frenata dell'inflazione in Germania, che si è attestata al minimo dall'invasione russa in Ucraina, a confortare gli investitori è anche il raffreddamento dei prezzi nella zona euro.
L'Eurostat stima a settembre un rallentamento dei prezzi nell'Eurozona al 4,3%, dal 5,2% di agosto, oltre le attese: un dato che rafforza le aspettative che la Bce abbia raggiunto la fine del suo ciclo di rialzi dei tassi.
Anche se nessuna indicazione significativa sulle prossime mosse dell'istituto di Francoforte è arrivata oggi dall'intervento del presidente della Bce, Christine Lagarde, alla Conferenza internazionale congiunta Aie-Bce-Bei.
Anche il tasso di inflazione in Francia è rimasto invariato al 4,9% a settembre su base annua rispetto ad agosto, secondo una stima preliminare. L'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,5% nel mese di settembre rispetto al mese precedente.
La spesa delle famiglie francesi per i beni di consumo e' scesa dello 0,5% su base mensile ad agosto, a causa del calo degli acquisti di manufatti (-0,5%), alimenti (-0,5%) ed energia (-0,6%). A luglio, il consumo di manufatti era aumentato dell'1,7%, facendo salire i consumi delle famiglie nel mese, un aumento rivisto dallo 0,3% allo 0,4%.
Inflazione in frenata anche in Italia
A settembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice dei prezzi al consumo registra "un ulteriore, sebbene lieve, rallentamento", al +5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente: si tratta del dato più basso da gennaio 2022. Su base mensile l'aumento e' dello 0,2%.
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora a settembre, dal +4,8% al +4,6%, cosi' come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,%, registrato ad agosto, a +4,8%).
Si attenua inoltre la crescita su base annua dei prezzi del "carrello della spesa", che a settembre si attesta al +8,3% dal +9,4% di un anno fa. "Lo sviluppo dell'inflazione nell'anno è stato determinato da uno choc straordinario, di natura esterna - ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parlando a Napoli all'iniziativa 'In viaggio con la Banca d' Italia' - Avremmo potuto assorbirlo una tantum, con una tassa dall'esterno, ma c'e' il rischio che questo si trasferisca tra i prezzi, i costi, i salari. Dobbiamo tenerlo sotto controllo. L'inflazione è la tassa più iniqua - ha aggiunto - che colpisce soprattutto i meno favoriti e, quindi, il nostro intervento deve essere calibrato sulla base dei rischi che si possono avere, che poi in qualche modo si possono materializzare rendendo ancora più difficile il nostro percorso".