AGI - "Non sta a me dare una pagella: credo che la presidente del Consiglio stia interpretando in maniera corretta il momento, non c'era da essere troppo ottimisti prima, non c'è da essere pessimisti adesso". Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a ReStart su Rai3, rispondendo a una domanda sulla premier Giorgia Meloni. Secondo Bonomi, la prossima legge di bilancio "sarà il banco di prova" e queste sono le priorità: "interventi per redditi sotto i 35 mila euro, il taglio del cuneo fiscale, perché dobbiamo rimettere in tasca i soldi a questi italiani che con l'aumento dell'inflazione vedono eroso il loro potere d'acquisto, uno stimolo forte agli investimenti per agganciare le transizioni e le riforme di cui si parla da 40 anni".
Poi il monito: con l'aumento dei tassi vi è il rischio che per combattere l'inflazione si entri in recessione. "Spaventa - ha detto Bonomi -l'accanimento dell'utilizzo del solo strumento dell'aumento dei tassi per combattere l'inflazione". "Il rischio è dato dal volume degli investimenti privati che sono crollati", ha spiegato Bonomi. "Nel primo trimestre 2021 gli investimenti erano cresciuti del 3,5%, nel primo trimestre di quest'anno dello 0,8%", ha aggiunto.
"Non credo che l'Italia andrà sotto un attacco dei mercati ma l'andamento dei tassi è da monitorare, lo spread va tenuto sotto controllo, dipenderà dalle politiche che metteremo in campo", ha aggiunto Bonomi. "Non ci sono i segnali di un attacco all'Italia: non è nell'interesse dell'Europa, non è nell'interesse di nessuno. Ma noi dobbiamo fare i compiti a casa", ha concluso.
La proposta del numero 1 di Confindustria è fare un commissario agli investimenti per favorire lo sviluppo del Paese. "L'Italia - ha detto - è un paese meraviglioso ma investire in Italia non è semplice, è molto complesso" e "credo si possa pensare ad avere un commissario agli investimenti", "qualcuno che possa dire se fai la fabbrica in due mesi ti faccio avere tutti i permessi e non dipendere da 100 enti".
Quanto all'Europa, "ha smesso di essere cooperativa e questo mi spaventa", ha dichiarato Bonomi. "Si è scelta la via nazionalista. Si è deciso di prendere le risorse per accompagnare le transizioni dalla disponibilità fiscale dei singoli Stati. La Germania, che ha disponibilità di bilancio molto più ampie di noi, ha varato un piano di 450 miliardi; l'Italia purtroppo, afflitta da un maxi debito pubblico generato in decenni, non ha questo spazio fiscale".