AGI - Dopo le proteste Elon Musk fa marcia indietro e decide di ripristinare la spunta blu di Twitter sui profili di alcune celebrità e super vip, che lo volessero o meno, anche di defunti. Non è arrivata alcuna indicazione specifica sui criteri, ma secondo alcuni siti specializzati si tratterebbe di account con almeno un milione di follower. Un tempo era gratuita e segno di autenticità e notorietà, ma ora gli utenti che vogliono ottenere la spunta blu devono pagare 8 dollari al mese e il loro numero di telefono deve essere verificato dalla piattaforma.
Giovedì scorso gli account che avevano la vecchia spunta blu lo hanno perso a meno che non pagassero per quello nuovo, seguendo la strategia "Twitter Blu" di Elon Musk attuata quest'inverno per generare nuove entrate. Ma una minima parte degli ex utenti si è abbonata: meno del 5% dei 407.000 profili interessati, secondo il ricercatore Travis Brown. Venerdì e sabato, un numero crescente di celebrità ha riacquistato la spunta blu, apparentemente senza aver fatto niente per riaverla, come lo scrittore Stephen King, il campione Nba LeBron James e l'ex presidente Donald Trump.
Molti utenti che si sono autenticati senza volerlo hanno tenuto a precisare di non avere nulla a che fare con la vicenda, visto che il controverso segnale è diventato un simbolo di sostegno a Elon Musk. L'economista progressista e premio Nobel Paul Krugman, che lo scorso luglio aveva deriso l'"impulsività mal controllata" di Elon Musk, sabato ha dichiarato: "Non ho nulla a che fare con questa cosa e di certo non la pagherò".
Il numero uno di Twitter, Tesla e SpaceX ha risposto con l'immagine di un bambino spalmato di salsa di pomodoro, che piange su un piatto di pasta e indossa un bavaglino con il segno di spunta blu. E addirittura Musk ha dichiarato di "pagare personalmente alcuni abbonamenti".
Ora hanno di nuovo la spunta blu anche molti account di media ufficiali, persino il New York Times, che ha perso la certificazione all'inizio di aprile dopo che Elon Musk ha definito "propaganda" le informazioni pubblicate. E perfino gli account di celebrità decedute hanno iniziato a mostrare la spunta blu, come quelli del cantante Michael Jackson, del fumettista Stan Lee, dell'attore Chadwick Boseman, e dello chef americano Anthony Bourdain. Mentre alcuni grandi gruppi mediatici hanno una spunta dorata riservato alle "organizzazioni verificate" che pagano almeno 1.000 dollari al mese.