AGI - Ubs in lotta contro il tempo per portare a termine l'acquisizione della rivale Credit Suisse e rassicurare gli investitori prima della riapertura dei mercati. Secondo quanto riportato da diversi media, la più grande banca svizzera è stata sollecitata dalle autorità a concludere un accordo nel tentativo di evitare un'ondata di panico alla riapertura dei mercati lunedì. Le maggiori banche svizzere hanno condotto trattative per tutto il fine settimana, coinvolgendo il governo, la banca centrale e le autorità di regolamentazione finanziaria.
Il quotidiano 20 Minuten ha riferito che in mattinata alcuni membri del governo svizzero, tra cui il presidente Alain Berset, si sono diretti verso il ministero delle Finanze a Berna. Il quotidiano Blick ha scritto che Ubs acquisterà Credit Suisse con un accordo che verrà siglato a Berna. Una fusione che normalmente richiederebbe mesi, sarebbe quindi fatta in pochi giorni. Ma, secondo Blick, le autorità svizzere hanno ritenuto di non avere altra scelta se non quella di spingere Ubs a superare la sua riluttanza, a causa dell'enorme pressione esercitata dai principali partner economici e finanziari della Svizzera, che temono per le proprie piazze finanziarie.
Secondo le regole svizzere, Ubs dovrebbe di norma consultare gli azionisti nell'arco di sei settimane; in questo caso, secondo il Financial Times, dovrebbe ricorrere a misure di emergenza per saltare il periodo di consultazione e il voto degli azionisti. Secondo Bloomberg, che cita fonti anonime, Ubs richiederebbe garanzie pubbliche per coprire le spese legali e le potenziali perdite. Il quotidiano SonntagsZeitung l'ha definita "la fusione del secolo"; "L'impensabile diventa realtà, Credit Suisse sta per essere acquisito da Ubs", ha scritto il settimanale, secondo cui il governo, la Finma (l'autorità di vigilanza finanziaria) e la Bns (Banca centrale svizzera) "non vedono altra scelta". "La pressione dall'estero è diventata troppo forte e si teme che il Credit Suisse, in difficolta', possa innescare una crisi finanziaria globale".
Come Usb, Credit Suisse è una delle 30 banche di tutto il mondo considerate di importanza sistemica globale, ovvero di rilievo tale per il sistema bancario internazionale da essere troppo grandi per fallire. Ma il crollo del titolo ha indicato che la banca è stata percepita come un anello debole della catena. "Siamo ora in attesa di una soluzione definitiva e strutturale ai problemi di questa banca", ha dichiarato il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire al quotidiano Le Parisien. "Restiamo estremamente vigili".
Secondo il FT, i clienti del Credit Suisse hanno ritirato 10 miliardi di franchi svizzeri (10,8 miliardi di dollari) in depositi in un solo giorno alla fine della scorsa settimana. Dopo giorni turbolenti sul mercato azionario, che ha costretto la Bns a intervenire con un'ancora di salvezza di 54 miliardi di dollari, venerdi' sera il Credit Suisse valeva poco piu' di 8,7 miliardi di dollari, una cifra irrisoria per uno dei 30 istituti chiave a livello mondiale.
La Finma e la Bns hanno dichiarato che Credit Suisse "soddisfa i requisiti di capitale e di liquidità" imposti a tali banche, ma la diffidenza dei mercati rimane. Tra i timori di contagio dopo il crollo di due banche statunitensi, il prezzo delle azioni del Credit Suisse è crollato di oltre il 30% mercoledì, raggiungendo un nuovo minimo storico di 1,55 franchi svizzeri. Dopo aver recuperato terreno giovedì, le azioni hanno chiuso in ribasso dell'8% venerdì, a 1,86 franchi svizzeri. A febbraio 2021 le azioni valevano 12,78 franchi svizzeri. Nel 2022 la banca ha subito una perdita netta di 7,9 miliardi di dollari e per quest'anno prevede una perdita "sostanziale" al lordo delle imposte.