AGI - Il rinvio del regolamento europeo che prevede lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 è "merito del governo che ha assunto una posizione ferma". Lo afferma il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un'intervista a 'La Stampa', avvertendo però che "è fondamentale che il settore non resti indietro". L'Italia ha fatto da battistrada del ripensamento in corso a Bruxelles e "finalmente - sottolinea Pichetto Fratin - la Germania si è posta il problema, ma se il nostro Paese non avesse aperto questo fronte, diventandone il capofila europeo, forse non saremmo arrivati a un rinvio".
Secondo il ministro, l'Italia deve difendersi perché "sono a rischio almeno 70 mila posti di lavoro. Adesso bisogna cambiare tempistiche e obiettivi. È inaccettabile una data che blocchi i motori benzina e diesel. I tempi li vogliamo stabilire noi dialogando con i produttori".
Alla domanda se il cambiamento di rotta è merito della Lega come dice Matteo Salvini, Pichetto Fratin risponde: "Io sto portando avanti questa battaglia da tempo, prima come viceministro allo Sviluppo economico e ancor di più oggi come titolare dell'Ambiente e della Sicurezza energetica.
La perseveranza del governo ha portato a un'importante vittoria politica dell'Italia. Un successo che naturalmente ogni partito della maggioranza può legittimamente rivendicare". Ora, per Pichetto Fratin "la questione non è quanti anni chiediamo, ma di accompagnare il cambiamento con gradualità. Non è accettabile una data con il blocco ai motori endotermici, anche perché siamo convinti che oltre all'elettrico ci siano altrettante opportunità con tutta una serie di carburanti come i sintetici, l'idrogeno, specie per i mezzi pesanti, il biometano".
"La questione in campo - spiega - non è il rischio di rimanere indietro ma piuttosto quella di tutelare il nostro sistema produttivo". Quanto alle infrastrutture e alle colonnine di ricarico, Pichetto Fratin sottolinea di aver firmato il decreto in ambito Pnrr per la realizzazione di 21 mila colonnine di ricarica distribuite sulla rete stradale italiana. Terna sta lavorando alla rete di alimentazione: "Non c'è ritardo - conclude - piuttosto stiamo accompagnando il cambiamento".