Rischia di saltare l'accordo sullo stop alle auto a motori termici fissato per il 2035

Brahim Maarad
BERND WEISSBROD / DPA / dpa Picture-Alliance via AFP - Industria produzione automobili

La posizione dell'Italia

  • lo sviluppo di una catena di valore dei motori e delle batterie elettriche nell'Unione;
  • un approvvigionamento sostenibile e diversificato delle materie prime necessarie;
  • adeguate infrastrutture di ricarica e rifornimento;
  • un miglioramento della rete elettrica, in modo che possa far fronte all'aumento della domanda;
  • un adeguamento dell'intero settore automobilistico, anche attraverso la fornitura delle competenze necessarie;
  • l'accettazione da parte del mercato dei nuovi veicoli, che dovrebbero essere disponibili a un prezzo accessibile, in particolare per le famiglie e i consumatori più vulnerabili.
  • sostenere con tutti i mezzi disponibili, legislativi e finanziari, la transizione del settore automobilistico, in particolare delle Pmi;
  • monitorare e riferire in modo tempestivo ed esaustivo sui progressi verso una mobilità stradale a zero emissioni, considerando tutti i fattori che contribuiscono a una transizione equa ed efficiente dal punto di vista dei costi, compresa una valutazione delle possibili carenze di finanziamento;
  • garantire, sulla base di tale monitoraggio, una revisione rigorosa e credibile degli obiettivi nel 2026;
  • dare seguito alla disposizione che prevede l'immatricolazione, dopo il 2035, di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti a zero emissioni di CO2;
  • presentare una proposta per includere nel Regolamento meccanismi di contabilizzazione dei benefici, in termini di riduzione delle emissioni di CO2, dei carburanti rinnovabili.
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