AGI - Sotto la spinta della stretta monetaria avviata dalla Bce, continuano a salire i tassi sui nuovi prestiti a gennaio, con il costo dei nuovi mutui che balza al top da novembre 2013. In particolare, segnala il Bollettino mensile dell'Abi, il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,51% (3,20% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007), quello sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è attestato al 3,70% (3,55% a dicembre; 5,48% a fine 2007) e quello sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è il 3,53% (3,01% a dicembre, 5,72% a fine 2007).
"Quanto alla dinamica dei finanziamenti per acquisto di abitazioni", ha sottolineato il vicedirettore generale dell'Abi, Gianfranco Torriero, presentando il rapporto, "non disponiamo di informazioni dirette su quello che può essere l'impatto dei tassi di interesse, che rimangono in un territorio relativamente contenuto: sicuramente a dicembre 2007 i valori erano estremamente più elevati. Il tema rilevante, piuttosto, è che la domanda di abitazioni non è solamente funzionale ai tassi praticati ma soprattutto ai prezzi delle abitazioni e al reddito disponibile. Ci sono un insieme di fattori che incidono direttamente sulla domanda di abitazioni. Per il momento dobbiamo attendere le indicazioni che avremo nel prossimo futuro dall'Agenzia delle Entrate, con i loro monitoraggi abituali, per quanto riguarda soprattutto la compravendita delle abitazioni. Perchè è il sottostante che poi rileva in misura significativa. In questo momento permane una dinamica di finanziamenti alle famiglie che è comunque sicuramente positiva, come confermato dall'ultimo dato disponibile a dicembre 2022 dei prestiti alle famiglie (+3,3% su base annua)".