AGI - I mercati guadagnano terreno e reagiscono bene al rialzo dei tassi dello 0,25% della Fed, sostenuti dall'aspettativa di ulteriori allentamenti delle strette monetarie e in attesa delle mosse odierne di Bce e Boe. Le Borse in Asia avanzano e il biglietto verde va giù un po' su tutte le altre valute, mentre gli investitori scommettono sul cosiddetto pivot della Fed, l'inversione dell'aggressiva politica dei rialzi dei tassi.
A Wall Street i future sono contrastati, con quelli sul Dow Jones giù e quelli sul Nasdaq in rialzo, anche grazie al rimbalzo dei titoli di Meta, che salgono del 20% nell'after hour, dopo la trimestrale. Oggi sono attesi i risultati di tre 'big' del tech Alphabet, Apple e Amazon.
Arretrano sotto al 3,5% i rendimenti dei Treasury a 10 anni e salgono di oltre mezzo punto percentuale i future sull'EuroStoxx 50, nonostante in questa fase nessuno si aspetti che Bce e Boe abbandonino i toni da 'falco'. Dopo la Fed il dollaro perde terreno, con l'euro che torna sopra la parità, lo yen si rafforza scendendo sotto quota 129 e il renminbi è in rialzo dello 0,4% a 6,713.
In Asia il prezzo del petrolio avanza, trainato dal trend positivo innestato dalla Fed e dall'indebolimento del dollaro. Positive le Borse asiatiche con Shanghai in leggero rialzo dopo che le autorità sanitarie cinesi hanno fatto sapere che il numero dei decessi nelle cliniche e nei ricoveri per Covid continua a scendere, dopo l'ondata di contagi che aveva colpito il Paese in concomitanza coi viaggi senza restrizioni durante le appena concluse festività del Capodanno lunare.
In India il titolo del gruppo indiano Adani è precipitato del 10% in avvio di contrattazioni questa mattina, dopo l'annullamento di una vendita di azioni da 2,4 miliardi di dollari. In pochi giorni Adani ha bruciato oltre 100 miliardi di dollari di capitalizzazione e il selloff non accenna ad arrestarsi.
La Fed, con la sua mossa, ha portato il Fed fund tra il 4,50% e i 4,75%, il livello più alto dal 2007, ma il presidente Jerome Powell ha detto che saranno necessari "aumenti continui" del costo del denaro, perché l'inflazione negli Usa pur essendosi "alquanto attenuata" è rimasta "elevata".
Lo scorso dicembre i funzionari della Fed avevano previsto che i tassi Usa avrebbero raggiunto un picco compreso tra il 5% e il 5,25% quest'anno e che tale livello sarebbe stato mantenuto per tutto il 2023. Ieri la banca centrale Usa è rimasta fedele a questa posizione, il che suggerisce che, a patto che i dati sull'inflazione continuino a scendere, la banca centrale implementerà altri due aumenti dei tassi di un quarto di punto dopo quello di ieri.
Questa prospettiva è piaciuta ai investitori. Per Angelo Kourkafas, strategist investimenti presso Edward Jones, il mercato ha guardato il bicchiere mezzo pieno, dopo le parole di Powell, il quale "poteva trasmettere un messaggio da falco e non l'ha fatto, avrebbe potuto dire che i mercati stanno andando troppo bene e non l'ha detto, sottolineando invece che c'è già stato un forte inasprimento".
Oggi la palla passa alla Bce e alla Boe, che difficilmente attenueranno i loro toni da 'falco'. Per questo ieri le Borse europee hanno chiuso contrastate, poiché i mercati danno per scontato che oggi la banca centrale europea procederà con un rialzo di mezzo punto percentuale e che molto probabilmente farà lo stesso a marzo, nonostante l'inflazione dell'Eurozona a gennaio sia arretrata all'8,5% annuale, contro il 9,2% di dicembre e un atteso 9%.
Sempre oggi arriveraà la decisione della Banca d'Inghilterra, che probabilmente rialzerà i tassi di 50 punti base portandoli al 4% e poi dovrebbe aggiungere altri 25 punti base a marzo prima di fermarsi. Ieri comunque Parigi è calata dello 0,07%, Francoforte è avanzata dello 0,34%, Londra ha ceduto lo 0,12% e Milano è salita dello 0,39%.
Lo spread è avanzato a quota 199, contro i 198 punti dell'ultimo closing e il rendimento del decennale italiano è restato sotto il 4,3%. Intanto cresce la tensione in Medioriente: Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza nelle prime ore di oggi, un'azione a cui la parte palestinese ha reagito lanciando razzi in quello che è un nuovo acuirsi delle tensioni nella regione.