AGI - Parte con il piede giusto il 2023 del mercato dell'auto. A gennaio sono stati immatricolati 128.301 veicoli, il 18,96% in più rispetto ai 107.853 dello stesso mese del 2022. Stellantis ha chiuso il mese con 43.342 vetture immatricolate, in aumento del 12,3% rispetto alle 38.593 di gennaio 2022. La quota di mercato del gruppo cala al 33,9% dal 35,8%.
I trasferimenti di proprietà, comunica il Mit, sono stati 392.248 a fronte di 348.137 passaggi registrati a gennaio 2022, con un aumento del 12,67%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 520.549, ha interessato per il 24,65% vetture nuove e per il 75,35% vetture usate.
Il confronto con la situazione pre-pandemica
"Per collocare questo risultato nella giusta dimensione occorre però dire che rispetto al gennaio 2019, cioè alla situazione ante-pandemia, il dato del gennaio scorso è in calo del 22,4%", avverte Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "ciò ridimensiona ma non annulla la valenza positiva di questo inizio d'anno per il mercato auto italiano. Tra l'altro, dall'inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor condotta a fine gennaio emerge un deciso miglioramento dell'affluenza di visitatori nelle show room ed anche nell'acquisizione di ordini".
Secondo Quagliano, "è quindi legittimo attendersi che continui la serie positiva iniziata con la crescita dell'agosto scorso dopo tredici cali consecutivi, ma questo non significa che il mercato automobilistico italiano stia per superare la gravissima crisi apertasi nel 2020 con la pandemia e con tutti gli eventi negativi che l'hanno seguita".
Le previsioni per il 2023
"La ripresa in atto è dovuta essenzialmente ad un allentamento delle difficoltà dell'offerta generate dalla carenza di microchips e di altri componenti essenziali per la produzione di autovetture. Per tornare alla normalità (e quindi ad un volume di immatricolazioni vicino a 2.000.000 di auto all'anno) occorre che vengano superati anche i fattori che hanno inciso negativamente sulla domanda ed in particolare occorre che finisca la guerra in Ucraina le cui conseguenze concrete e psicologiche hanno pesantemente influito anche sul mercato dell'auto", aggiunge Quagliano.
"Questa prospettiva non pare raggiungibile a breve e il Centro Studi Promotor riconferma quindi la previsione che ha presentato la settimana scorsa nella sua conferenza stampa a Milano, che stima le immatricolazioni nel 2023 in 1.500.000 autovetture con una crescita sul 2022 del 14%, ma con un vuoto da colmare rispetto al 2019 di oltre 400.000 autovetture", conclude.
Rimangono prudenti anche le previsioni di Unrae, che confermano la stima, già indicata nei mesi scorsi, di 1,4 milioni di immatricolazioni, quindi con una leggera crescita del 6,3% sul 2022 pari a 83.000 veicoli in più. "Il mercato infatti resta condizionato da prospettive economiche negative e, ancora, dalla carenza di prodotto almeno nella prima parte dell'anno", avverte l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri.
"Tempi più brevi per le colonnine"
"I decreti del Mase vanno sicuramente nella direzione giusta per la transizione verso una mobilità sostenibile, che però ha bisogno di provvedimenti mirati anche alla ripresa del mercato, cominciando dall'inclusione tra i beneficiari di tutte le persone giuridiche senza alcuna esclusione e con bonus interi anziché dimezzati e dall'eliminazione delle soglie del price cap per le auto elettriche o, al massimo, prevedendo una soglia unica a 50 mila euro", afferma il presidente dell'Unrae Michele Crisci.
"È ancora necessario", prosegue Crisci, "un provvedimento che allunghi i termini per il completamento delle prenotazioni ecobonus da 180 a 360 giorni e, in tema di infrastrutture di ricarica, è quantomai urgente una spinta per accelerare l'iter dei recenti decreti sul finanziamento per l'acquisto e l'installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini che, ad oggi, prevedono tempi di attuazione molto lunghi"