AGI - L'attività nella zona euro è rallentata rispetto al 2022, ma quest'anno andrà "molto meglio" di quanto inizialmente temuto, nonostante la corsa dell'inflazione e la crisi energetica in corso. Lo ha sottolineato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso del suo atteso intervento al Forum economico di Davos.
"Le notizie sono diventate molto più positive nelle ultime settimane", il che significa che l'anno in corso "non sarà brillante ma migliore di quanto temuto", ha osservato.
E le notizie sull'andamento dell'economia "più positive", ha spiegato, "inducono a spostare in avanti le prospettive di recessione", poiché si è passati dal "prevedere una recessione dal terzo-quarto trimestre del 2022 al quarto trimestre 2022-primo trimestre 2023, e ora si attende una lieve contrazione".
I mercati del lavoro, in particolare in Europa, "non sono mai stati così dinamici" con un numero di disoccupati "al minimo rispetto a quello che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni", ha proseguito nella riflessione.
Lagarde ha fatto riferimento in particolare alla Germania, la più grande economia europea, che dovrebbe sfuggire alla recessione nel 2023, nonostante la situazione resti tesa di fronte alla crisi energetica, secondo le dichiarazioni rilasciate da cancelliere Olaf Scholz martedì a Bloomberg. Colpita dall'inflazione, che fa lievitare i costi di produzione dell'industria, motore della sua economia, la Germania sembra resistere meglio del previsto grazie a consumi robusti e a cospicui aiuti pubblici.
La Commissione europea, da parte sua, prevede una contrazione del prodotto interno lordo (Pil) per la zona euro come per l'Ue nell'ultimo trimestre del 2022 e nei primi tre mesi del 2023, prima di un rimbalzo nel resto dell'anno. Su questo fronte per Lagarde i dati sull'inflazione restano "decisamente troppo alti", anche se gli aumenti dei prezzi sono rallentati dopo il picco di oltre il 10% di ottobre.
"Per questo abbiamo alzato i tassi e restiamo in corsa finché saremo arrivati a un livello sufficientemente restrittivo da riportarla al target in maniera tempestivo - ha insistito - la nostra determinazione alla Banca centrale è di riportare (l'inflazione all'obiettivo del) 2% in modo tempestivo".
La Bce ha alzato i tassi di interesse di 2,5 punti percentuali da luglio, un rapido aumento senza precedenti, e prevede di mantenere questo corso restrittivo nei prossimi mesi nel tentativo di ridurre l'inflazione in modo sostenibile. C'è attesa per i verbali dell'ultima riunione che saranno diffusi a breve.