AGI - “Auto-lesionista”. Mai termine è stato forse più appropriato per definire Elon Musk, proprietario di diverse aziende (xSpace, Twitter), tra cui l’automobilistica Tesla, autoelettriche che puntano alla guida automatica governata da un algoritmo. Stando ad una lunga, dettagliata e approfondita inchiesta New York Times Magazine, infatti, “un'ondata di cause legali afferma che il software per la guida autonoma di Tesla sia pericolosamente sopravvalutato”. Ciò che fa di Elon Musk, appunto, un autolesionista.
“All'inizio, il software aveva la deplorevole abitudine di colpire le auto della polizia. Nessuno sapeva perché, anche se gli ingegneri di Tesla avevano fatto delle supposizioni: oggetti fissi e luci lampeggianti sembravano ingannare l'intelligenza artificiale, almeno 10 volte in poco più di tre anni”. Così Elon Musk incidente dopo incidente ha accumulato una serie di dati, sufficienti a correggere le disfunzioni e proiettare Tesla nel mondo della guida autonoma.
Ora, però, il futuro della stessa Tesla potrebbe dipendere dal fatto che “i conducenti sapessero di essere impegnati in un esperimento di raccolta dati e, in tal caso, se anche la loro propensione al rischio fosse la stessa di Musk”, annota il Magazine. Il fatto in sé è poco noto, perché i clienti del marchio “amavano Tesla e Musk a tal punto che non volevano dire nulla di negativo su di lui alla stampa oppure facevano causa alla società e rimanevano in silenzio su consiglio dell’avvocato”.
Il punto è che gli incidenti sono stati numerosi e l'arrivo dei veicoli a guida autonoma non doveva avvenire in questo modo. Osserva il giornale: “Negli Stati Uniti lo scorso anno si sono verificati circa 11 milioni di incidenti stradali, quasi cinque milioni di feriti e più di 40.000 morti.
L'intelligenza artificiale di Tesla doveva porre fine a questo bagno di sangue. Invece, in media, ogni giorno negli Stati Uniti si verifica almeno un incidente correlato all'autopilota e ora Tesla è sotto inchiesta da parte della National Highway Traffic Safety Asministration”. Nel frattempo, la società automobilistica ammette i limiti della sua tecnologia, ma pubblica anche video virali della Tesla che percorre un percorso complicato senza alcun intervento da parte del suo conducente. Secondo gli ingegneri, infatti, la questione si pone in questo modo: “Vogliamo far sapere al cliente che: numero uno, dovrebbe avere fiducia nel suo veicolo e che tutto funziona come dovrebbe. In secondo luogo, il motivo del suo incidente ricade sempre su di lui”.
Intanto, online si sta svolgendo un’accesa battaglia tra gli schieramenti pro e anti-Musk. E lui come si difende? “Musk si è irritato all'idea che il pilota automatico fosse qualcosa di diverso dalla tecnologia salvavita”, sccirve il Times Magazine, perché a suo avviso "i dati sono inequivocabili sul fatto che il pilota automatico è più sicuro della guida umana con un margine significativo", ha scritto in un post, “non è etico e falso affermare il contrario”