AGI - La montagna italiana in versione invernale attira come non mai. La neve rilassa, gli sport invernali, dallo sci alle slittate sotto le stelle, appassionano. Si preannuncia un vero e proprio boom di arrivi nella località turistiche italiane, dal Friuli Venezia Giulia fino alla 'Via Lattea' in Piemonte. In mezzo le Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco, ma anche Veneto, Alta Valtellina e la sempre suggestiva Valle d'Aosta. In Alto Adige, terra di confine che vive di turismo come il vicino Trentino, si registrano prenotazioni che in diverse località da dopo Santo Stefano registrano 'quasi tutto esaurito'.
Gli albergatori e i ristoratori sudtirolesi sono entrati in modalità 'Weihnachten' (Natale) pronti ad offrire tradizioni ed usanze che offre il candido periodo natalizio. Dopo due anni difficili con la pandemia di coronavirus che ha spazzato il lavoro dell'intera filiera della montagna - dagli albergatori agli impiantisti, dai ristoratori ai maestri di sci - ora c'è una grande voglia di vivere la montagna nella sua interezza e magia. Dalle camminate sulla neve alle giornate sugli sci, dalle gite con la slitta o semplicemente relax in uno o nell'altro centro benessere.
Per milioni di italiani sono ore di partenza e di preparazione bagagli magari alla "ricerca" tra gli armadi dell'uno o dell'altro pezzo dell'attrezzattura invernale delle stagioni passate. La montagna italiana nel periodo natalizio sarà vissuta soprattutto da connazionali. Coppie, anche di giovani, e nuclei familiari (anche numerosi), si sono garantiti da diversi mesi la sistemazione idale: c'è chi ha scelto un semplice ma confortevole 'B&B' (Bed& Breakfast, in Alto Adige i tradizionali 'Zimmer') ma anche hotel di lusso.
La fetta più grande delle prenotazioni riguarda cittadini italiani - tanto Centro e Sud - ma sono in forte aumento i turisti dell'Est Europa. Senza la Russia che avrebbe fatto da importante traino, tra Natale e Capodanno sulle piste da sci italiane si sentirà parlare polacco, tanto ceco ma anche sloveno e croato.
"La neve è stata fatta tutta, dal Friuli al Piemonte, e 'per fortuna' non abbiamo ancora visto le bollette energetiche che saranno mostruose negli importi. Detto ciò, c'è voglia di montagna, c'è voglia di sciare anche se c'è stato un aumento dei prezzi - dice all'AGI, Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) e da un mese anche degli impiantisti europei -. Se gli impianti, ovvero gli skipass, sono aumentati tra il 5 ed il 10 % perchè non possiamo caricare sul cliente, i prezzi degli alberghi e ristoranti hanno avuto aumenti consistenti, sicuramente più del 10% e anche del 15%".
Ghezzi esprime una preoccupazione. "In questi giorni fa tanto caldo, la neve programmato resiste anche a temperature un pò più elevate ma l'importante che non salgano troppo. Sull'arco alpino gli impianti sono tutti aperti mentre sugli Appennini abbiamo un grosso problema - dice la numero dell'Anef -. Ci sono caldo e pioggia e non c'è neve naturale. Avere l'Appennino chiuso diventa un problema per lo sci in centro Italia".
Già gongolano dal quartier generale di Dolomiti Superski, il più carosello sciistico del mondo con 1.260 chilometri di piste suddivisi in 15 comprensorio tra Alto Adige, Trentino e Veneto. "Il giorno 8 dicembre abbiamo registrato 103.000 sciatori sulle nostre piste per un record assoluto di passaggi di un milione e mezzo.
Nel Ponte dell'Immacolata, quattro giorni, gli sciatori sono stati 300.000 con 3,2milioni di passaggio ma poco più della metà degli impianti aperti. In questo periodo stiamo registrando un forte aumento dell'acquisto degli skipass online che consentono uno sconto del 5%" Stagione invernale entrata a pieno regime anche in Friuli Venezia Giulia. L'ultimo dato, quello di domenica 18, è stata di 53mila passaggi sugli impianti dei poli sciistici aperti. Da oggi sono aperti anche gli impianti a Forni di Sopra, Sauris, Piancavallo, Tarvisio e Zoncolan.
I numeri del turismo
Secondo l'Istat, i primi nove mesi del 2022 segnano un forte recupero per il settore turistico, ma le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono circa 39 milioni in meno rispetto al 2019 (-10,3%). Le presenze negli esercizi extra-alberghieri sono tornate ai livelli pre-pandemici (136 milioni nei primi 9 mesi del 2022 contro i 139 milioni dello stesso periodo del 2019); negli esercizi alberghieri mancano ancora circa 35 milioni di presenze. L'Istat nota poi che il bilancio dei nove mesi si chiude con circa 174 milioni di presenze di clienti italiani e 164 milioni di clienti stranieri: un sostanziale riequilibrio delle due componenti della domanda ma con un calo rispettivamente del 6,7% e del 13,8% rispetto al 2019.
Nell'estate però si è verificato un vero boom, vicino al record raggiunto nel pre-pandemia: sono circa 196 milioni le presenze turistiche nel trimestre estivo luglio-settembre, il 4,7% in meno rispetto ai 205 milioni del 2019. L'Istat sottolinea poi che la ripresa degli spostamenti turistici è stata trainata dalle vacanze brevi, con soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Quanto all'occupazione, i dati restano ancora sotto i livelli pre-Covid: nel primo semestre 2022, nell'industria turistica allargata, mancano all'appello ancora 88 mila occupati (-4,4%) rispetto al 2019 quando il settore ne contava quasi 2 milioni (circa il 7% dell'occupazione dei Servizi).
Gli americani, tra i primi turisti in Italia
Le prenotazioni aeree internazionali verso l'Italia tra la settimana prenatalizia ed il week-end dell'Epifania sono attualmente 274 mila circa con un aumento del +57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022. Continua - spiega l'Enit - la forte rappresentanza del mercato statunitense che raddoppia rispetto al 2021 (+49,8%): le prenotazioni aeree per le vacanze di Natale dagli USA sono già 57 mila. La percentuale di americani sfiora il 21% sul totale degli arrivi esteri previsti. Seguono le prenotazioni da Germania, 26.970 (+22,2%) e Regno Unito, 21.730 (+34,0%), con un'incidenza rispettiva del 9,8% e del 7,9% sul totale. "Segnali di un turismo italiano più che mai vivido e pronto a nuove sfide. Ma non ci adagiamo sugli allori. Enit ha grandi progetti in cantiere per rendere l'industria del turismo una filiera rodata, sinergica e competitiva" commenta Ivana Jelinic, ad di Enit.
Roma, capitale di viaggi
E' ancora la Capitale in testa alle mete di preferenza con oltre 122 mila prenotazioni aeree. E' la destinazione con le migliori performance, destinata ad accogliere circa il 45 percento dei visitatori internazionali totali, l'82,2% in più rispetto allo stesso periodo 2021/2022. Roma è seguita sul podio delle città d'arte top 3 da Milano (oltre 74 mila), in crescita del +63,9% con una quota di arrivi aeroportuali pari al 27,0% e da Venezia (oltre 24 mila), +30,2% con il 9,0% sul complessivo. L'82 per cento dei visitatori delle festività è un turista leisure ben 224.500 (+50,5% sul 2022/2021). A riservare voli aerei verso l'Italia sono principalmente coppie: fino ad ora si contano 81.462 prenotazioni per 2 passeggeri (+48,2% sul 2021), il 29,7% del totale.