Per Bankitalia aumentano i rischi per la stabilità finanziaria, ma l'Italia è più solida
AGI - In Italia "i rischi per la stabilità finanziaria sono aumentati negli ultimi mesi, principalmente a causa della persistente instabilità geopolitica, dell'incremento delle pressioni inflative e del peggioramento delle prospettive di crescita". Questa l'analisi di Banca d'Italia nel rapporto sulla Stabilità finanziaria. Tuttavia, sottolinea Bankitalia, "il sistema bancario, le famiglie e le imprese sono nell'insieme più solidi rispetto a passati episodi di turbolenza".
In Italia "nel medio periodo il quadro complessivo resta condizionato dalle prospettive di evoluzione" dei "fattori di instabilità" legati alla congiuntura internazionale "tesa", alle tensioni geopolitiche, all'incremento delle pressioni inflative, e "permangono inoltre criticità legate all'elevato debito pubblico e al rischio di un ritorno a una condizione strutturale di bassa crescita".
"L'economia mondiale - osserva l'istituto di Via Nazionale - è fortemente condizionata dall'elevata inflazione, dalle difficoltà di approvvigionamento energetico e alimentare, nonché dal rallentamento dell'economia cinese. Le banche centrali di molti paesi stanno proseguendo nel processo di normalizzazione della politica monetaria per contrastare le pressioni inflazionistiche".
Per Bankitalia, "le condizioni sui mercati finanziari internazionali sono peggiorate dalla primavera scorsa. Il rapido rialzo dei tassi di interesse a lungo termine e il rallentamento economico hanno determinato forte volatilità e un peggioramento della liquidità. Il peggioramento congiunturale si riflette sulla crescita attesa per il prossimo biennio". Lo afferma la Banca d'Italia che stima una crescita dello 0,3% nel 2023 e dell'1,4% nel 2024, "in forte calo rispetto a quanto previsto per il 2022".
Tuttavia, sottolina l'istituto, le stime contenute nelle Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana, non incorporano il dato sul Pil del terzo trimestre (in aumento dello 0,5 per cento), superiore alle attese, che porterebbe a una leggera revisione al rialzo delle previsioni per il 2023. "Le stime non si discostano in misura significativa da quelle tendenziali contenute nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2022 pubblicata all'inizio di novembre (0,3 per cento nel 2023 e 1,8 nel 2024) e da quelle degli altri principali analisti", sottolinea ancora Bankitalia.
Per quanto riguarda le imprese italiane "la situazione finanziaria risente del rallentamento dell'attività economica, dei rincari dei prodotti energetici e dell'aumento dei tassi di interesse. L'indebitamento è aumentato ma la capacità di servizio del debito permane elevata". Secondo Bankitalia, "la forte ripresa della redditività registrata lo scorso anno si è attenuata. Gli utili delle società quotate attesi per il 2023, tuttavia, restano superiori a quelli del 2022, ad eccezione del settore dell'energia".
"L'indebitamento - osserva l'istituto di Via Nazionale - è aumentato nei mesi estivi e le condizioni di offerta del credito stanno diventando piu' restrittive. La capacità di rimborso resta buona, in ragione del recupero della redditività, dell'elevata liquidità e della leva finanziaria contenuta. In prospettiva, la vulnerabilità del settore rimarrebbe limitata, a meno di un deterioramento delle condizioni economiche molto maggiore delle attese".