AGI - A ottobre sono state immatricolate 115.827 autovetture rispetto alle 101.103 immatricolazioni dello stesso mese dell'anno precedente, con un rialzo del 14,56%.
Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, nei primi dieci mesi dell'anno sono state immatricolate 1.091.894 autovetture contro 1.266.795 dello stesso periodo dello scorso anno, con una flessione del 13,81%.
I trasferimenti di proprietà, spiega Il il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sono stati 439.960 a fronte di 297.892 passaggi registrati ad ottobre 2021, con un aumento del 47,69%.
Il volume globale delle vendite mensili, pari a 555.787, ha interessato per il 20,84% vetture nuove e per il 79,16% vetture usate. Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei veicoli al 31.10.2022, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di ottobre 2022.
Il Gruppo Stellantis nel mese di ottobre ha immatricolato 37.973 autovetture rispetto alle 35.664 dello stesso mese dell'anno precedente, con un rialzo del 6,5%. La quota scende al 32,9% dal 35,3% di ottobre 2021. I numeri sono un'elaborazione di Stellantis su dati Dataforce. Nei primi dieci mesi dell'anno sono stati immatricolati 391.598 veicoli rispetto ai 480.175 dello stesso periodo dello scorso anno (-18,4%). La quota scende al 36% dal 38,1%.
"Dal disastrato mercato dell’auto italiano arriva il terzo segnale positivo consecutivo" ma la situazione "resta comunque molto preoccupante". Secondo Il Centro Studi Promotor, "nonostante i tre incrementi degli ultimi mesi il bilancio del periodo gennaio-ottobre chiude con 1.091.894 immatricolazioni e quindi con un calo del 13,81% sullo stesso periodo del 2021 e del 32,8% sullo stesso periodo del 2019, cioè dell’anno che ha preceduto la pandemia".
"Se la serie positiva dovesse continuare anche in novembre e in dicembre, il 2022 potrebbe chiudere con 1.300.000 immatricolazioni. Un livello inferiore del 10,8% a quello del 2021 e del 32,2% a quello del 2019, un livello – osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – assolutamente insufficiente per soddisfare la domanda di sostituzione del parco circolante italiano che sfiora i 40 milioni di autovetture, che è tra i più vecchi d’Europa e che nel 2022 è ulteriormente invecchiato anche per lo scarso interesse che il pubblico ha dimostrato per gli incentivi all’acquisto di auto elettriche o con emissioni molto contenute".
Per il Centro Studi Promotor, "il mercato italiano dell’auto ha toccato i livelli infimi indicati per il prodursi di una tempesta perfetta che ha colpito sia la domanda per gli effetti della pandemia e degli eventi negativi che l’hanno seguita, sia l’offerta che è stata fortemente penalizzata dalle difficoltà di reperimento di componenti essenziali per la costruzione di automobili come i microchip ed altri dispositivi e materiali".