AGI - Nel 2026 in Italia il 100% del territorio risulterà connesso. Per quanto riguarda la copertura 5G, sempre nel 2026, si arriverà, con i soli investimenti dichiarati dalle aziende TLC, alla copertura 94,6% dell’intero territorio italiano. A maggio 2021 risulta coperto con lo standard di quinta generazione solo il 7,3% del territorio. Considerando sempre i soli investimenti privati, nel 2026 la regione a maggiore copertura con velocità ad almeno 300 Mbps sarà la Puglia, seguita dalla Sicilia e dal Friuli-Venezia Giulia.
Agli ultimi posti la Valle d’Aosta e il Molise. A maggio 2021 i civici coperti in rete fissa ad almeno 30 Mbps si sono attestati al 64,1% del totale. A primeggiare quattro regioni meridionali: Puglia (88,5%), Sicilia (75,5%), Calabria (75,2%) e Sardegna (69,1%). Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto dal titolo “Don’t Stop It Now.
Le politiche per muovere la trasformazione digitale dell’Italia tra bussola UE e PNRR” realizzato dall’Istituto per la competitività (I-Com) nell’ambito dell’osservatorio annuale sulle reti e i servizi di nuova generazione. Lo studio è stato presentato oggi a Roma.
“Di fronte a questo scenario - ha sottolineato il presidente I‐Com Stefano da Empoli - le risorse messe in campo dall’Unione Europea con il Piano Next Generation EU rappresentano davvero un’occasione unica e probabilmente irripetibile per dare uno slancio decisivo alla transizione digitale nel nostro Paese”.
Nello specifico, la transizione digitale è supportata principalmente dalla Missione 1 del Piano, a cui sono dedicati 40,49 miliardi di euro, ovvero oltre il 20% delle risorse totali. “Domanda e offerta devono però viaggiare in parallelo. Per questo sono fondamentali le politiche di investimento e stimolo nelle competenze digitali, sia di base che specialistiche così come incoraggiare l’uso e la valorizzazione delle infrastrutture sempre più performanti. L’esperienza dei Piani voucher - ha spiegato da Empoli - certamente al di sotto delle attese, per una serie di ragioni, non deve frenare interventi di sostegno alla domanda ma semmai riproporli in versioni più efficaci e in modo strutturale. Inoltre, la collaborazione pubblico privato è la chiave indispensabile per aumentare le competenze, in particolare favorendo il necessario upskilling e reskilling dell’attuale forza lavoro”.
La copertura del 5G
Per quanto riguarda la copertura 5G sarà la Puglia la prima regione per copertura con una percentuale del 99,1%, seguita dalla Basilicata e dal Molise. A livello provinciale, invece, primeggia la Lombardia con Monza e Brianza, Milano e Lodi. Agli ultimi posti si posizionano la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino, con una percentuale inferiore al 90%. A
maggio 2021 risulta coperto con lo standard di quinta generazione circa il 7,3% del territorio nazionale. A livello regionale spiccano le coperture registrate in Emilia-Romagna (14,9%) e nel Lazio (14,7%), mentre quelle con la quota più bassa risultano la Basilicata (0,5%), Trentino (1%) e Valle d’Aosta (1,4%). A livello provinciale è Milano, con il 49,2%, a guidare la classifica delle Top 20, seguita da Trieste (46,9%), Napoli (45,3%) e Monza e Brianza (42,1%). Roma occupa il settimo posto con il 31,3%.
Quanto ci interessa il 5G
Un interesse, quello per il 5G da parte dei consumatori, sottolineato anche dall’analisi svolta da I-Com in collaborazione con ByTek su 5 paesi (Italia, Stati Uniti, Francia, Germania e Spagna) attraverso l’osservazione delle keyword utilizzate nelle ricerche effettuate dagli utenti sul motore di ricerca di Google a livello nazionale tra agosto 2019 e agosto 2022. In questo arco di tempo, in media risultano oltre 3 milioni di ricerche mensili sul 5G, di cui circa 276 mila solo in Italia.
A livello europeo, la Francia risulta il paese in cui il 5G riscontra il maggior interesse (a dicembre 2020 supera persino quello registrato negli Usa). La Penisola figura al secondo posto, seguita dalla Spagna.
In Italia l’impatto del Covid ha determinato un picco di interesse nel 5G, con il numero di ricerche mensili passato da 200mila a 1,4 milioni tra febbraio e aprile 2020. Il clamore generato dalle teorie complottiste ha spinto i consumatori a cercare maggiormente informazioni concrete su questa tecnologia per capirne il funzionamento e le caratteristiche. Per tutti i paesi il cluster relativo alla paura verso il 5G non è l’unico argomento di ricerca e nemmeno il principale: i temi più ricercati sono relativi ai provider del servizio e alla disponibilità della copertura.