(AGI) - Roma, 10 ott. - Il premio Nobel per l'Economia 2022 è stato assegnato agli statunitensi Ben Bernanke, Douglas Diamond e Philip Dybvig. Lo ha annunciato l'Accademia reale delle scienze in Svezia spiegando che "le loro scoperte hanno migliorato il modo in cui la società affronta le crisi finanziarie".
I premiati di quest'anno in Scienze Economiche, si legge, "hanno migliorato significativamente la nostra comprensione del ruolo delle banche nell'economia, in particolare durante le crisi finanziarie. Un importante risultato della loro ricerca è il motivo per cui è fondamentale evitare i crolli bancari".
"Perché l'economia funzioni, - si legge ancora nelle motivazioni - i risparmi devono essere indirizzati agli investimenti. Tuttavia, c'è un conflitto: i risparmiatori vogliono avere accesso immediato ai loro soldi in caso di spese impreviste, mentre le imprese e i proprietari di case devono sapere che non saranno costretti a rimborsare i loro prestiti prematuramente".
Nella loro teoria, "Diamond e Dybvig mostrano come le banche offrano una soluzione ottimale a questo problema. Agendo come intermediari che accettano i depositi di molti risparmiatori, le banche possono consentire ai depositanti di accedere al loro denaro quando lo desiderano, offrendo al contempo prestiti a lungo termine ai mutuatari".
Tuttavia, la loro analisi "ha anche mostrato come la combinazione di queste due attività renda le banche vulnerabili alle voci di un loro imminente collasso. Se un gran numero di risparmiatori corre simultaneamente in banca per ritirare il proprio denaro, il rumour puo' diventare una profezia che si autoavvera: si verifica una corsa agli sportelli e la banca crolla. Queste dinamiche pericolose possono essere evitate se il governo fornisce un'assicurazione sui depositi e agisce come prestatore di ultima istanza per le banche".
Diamond "ha dimostrato come le banche svolgano un'altra funzione importante per la società. In quanto intermediarie tra molti risparmiatori e mutuatari, le banche sono piu' adatte a valutare il merito di credito dei mutuatari e a garantire che i prestiti siano utilizzati per buoni investimenti".
Ben Bernanke "ha analizzato la Grande Depressione degli anni '30, la peggiore crisi economica della storia moderna. Tra le altre cose, ha mostrato come le corse agli sportelli bancari siano state un fattore decisivo nel rendere la crisi cosi' profonda e prolungata. Quando le banche sono crollate, si sono perse preziose informazioni sui mutuatari, che non potevano essere ricreate rapidamente. La capacità della società di incanalare i risparmi verso investimenti produttivi è stata quindi gravemente ridotta".
"Le intuizioni dei vincitori hanno migliorato la nostra capacità di evitare gravi crisi e costosi salvataggi", ha dichiarato Tore Ellingsen, presidente del Comitato per il Premio in Scienze Economiche.