AGI - Peloton, società statunitense degli allenamenti in casa (attrezzatura e abbonamenti alle lezioni) ha annunciato il taglio di altri 500 posti di lavoro, il 12% dei suoi occupati. Una mossa per salvare la società: così l’amministratore delegato Barry McCarthy. Con questa mossa, ha detto, “gran parte del lavoro di ristrutturazione è completato. Ora siamo concentrati sulla crescita”.
Il manager, ex chief financial officer di Netflix e Spotify, subentrato a febbraio, ha anche detto che darà alla società altri sei mesi per tornare a produrre utili.
Esplosa durante la pandemia (per molti era l’analogo ginnico delle videochiamate di Zoom), la società ha dovuto far fronte al calo della domanda di attrezzature e quello del numero di abbonati alle sue lezioni di fitness. Il taglio da 500 posti di lavoro riduzioni di posti di lavoro è il quarto in ordine di tempo annunciato quest’anno dalla società: Peloton avrà così circa 3.800 dipendenti a livello globale, meno della metà del numero di persone impiegate dall'azienda al suo picco lo scorso anno. Peloton ha registrato sei perdite trimestrali consecutive, culminate in una perdita di 1,2 miliardi nell'ultimo trimestre.
Inflazione, rallentamento della crescita, crisi internazionale, aumento del costo del lavoro, riflessi del post-pandemia: questa la combinazione che sta portando molte aziende americane a tagliare i costi.
Meta, secondo un rapporto del Wall Street Journal, sarebbe alle prese con un piano di razionalizzazione delle risorse e di riorganizzazione interna: un taglio dei costi previsto del 10%. Google ha invitato, sempre come riporta il quotidiano, alcuni dei suoi dipendenti a cercare un’altra occupazione all’interno dell’azienda. Snap, poi, a fine agosto ha annunciato un taglio del 20% del personale (dopo aver aumentato il numero dei dipendenti del 65% dalla fine del 2020): 1300 dipendenti.