AGI - Sarà ancora una volta l'argomento tassi di interesse a catalizzare l'attenzione degli investitori e dei mercati finanziari di tutto il mondo nella prossima settimana.
L'appuntamento è di quelli imperdibili, il consueto meeting del Fomc, il Federal Open Market Committee della Federal Reserve americana, la due giorni di riunione fissata per il 20-21 settembre che darà le consuete indicazioni di politica monetaria.
Si tratta della prima riunione dopo l'estate, la sesta dell'anno. Insieme ai tassi i mercati guarderanno agli ultimi sviluppi della campagna elettorale in Italia, in attesa del voto il 25 settembre.
La Fed agirà in base soprattutto al dato dell'inflazione comunicato la scorsa settimana, un dato non positivo: i prezzi al consumo negli Stati Uniti ad agosto sono sì scesi all'8,3% dall'8,5% di luglio, ma meno di quanto si attendessero gli analisti che scommettevano su una crescita limitata all'8,1%. Si tratta comunque della seconda diminuzione consecutiva oltre a essere la lettura più bassa in 4 mesi. L'inflazione core, che esclude le componenti volatili dei prodotti alimentari e dell'energia, è cresciuta dello 0,6% ad agosto, dopo essere salita dello 0,3% a luglio.
Proprio l'aumento dei prezzi core del 6,3% in agosto su base annua potrebbe spingere la Fed a continuare a muoversi in una direzione 'falco' nei prossimi mesi. Per la riunione di mercoledì l'attesa di tutti è per un rialzo di 75 punti base dei tassi, al 3,25% dal 2,5% attuale, che potrebbe preludere a un ulteriore rialzo di 75 punti a novembre. Considerando che a dicembre è prevista l'ultima riunione dell'anno, ciò potrebbe portare a un aumento cumulativo dei tassi di 200 punti base. La Fed fornirà inoltre le proiezioni economiche e il presidente Jerome Powell terrà la consueta conferenza stampa.
Non sarà solo la Fed però tra le banche centrali a riunirsi per stabilire la politica monetaria. Il giorno successivo, giovedì 22, sono in calendario anche i meeting della Banca del Giappone e della Banca d'Inghilterra.
Quest'ultima è attesa a un ritocco di 50 punti base, dall'1,75% al 2,25%, che si aggiunge agli altri 50 punti stabiliti ad agosto. La Boj invece potrebbe decidere di agire, mantenendo i tassi fermi al -0,10% attuale, tuttavia si dovrà fare attenzione al dato sull'inflazione di agosto che sarà comunicato martedì mattina.
Sul fronte materie prime mercati attenti anche alle quotazioni di gas e petrolio. Il greggio viene da tre settimne consecutive al ribasso e il trend potrebbe continuare nei prossimi giorni con il rialzo dei tassi Usa e i timori di una recessione. Quanto al gas, ha chiuso la settimana al Ttf di Amsterdam ben sotto i 200 euro, a 186 euro al Kw, cedendo 20 euro in una giornata. Da capire se l'andamento verraà confermato nei prossimi giorni in un un quadro di generale mitigazione dei prezzi: intanto il ministro Cingolani si è detto ottimista per l'instaurazione di un regime di price cap entro la fine del mese.
Tornando agli appuntamenti della settimana sui dati macro, non vanno tralasciati quelli sulla costruzione di case in agosto negli Usa (martedì) sommati a quella sulla vendita di case (mercoledì). Da ricordare anche l'intervento della presidente della Bce Christine Lagarde martedì, i dati sull'inflazione in Germania ad agosto e sulla fiducia dei consumatori nell'Eurozona a settembre.