AGI - Le imprese hanno il "dovere" di offrire un lavoro "degno", basato sulla sicurezza, "libero", "creativo" e "solidale". Il lavoro è la questione "chiave" attorno a cui deve ruotare la prossima azione del governo e l'impegno dell'impresa. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lo ha ripetuto come un mantra all'Assemblea annuale degli industriali, che quest'anno si è svolta in Vaticano, con un evento straordinario: l’Udienza del Santo Padre alla presenza di oltre 5.000 imprenditori con le loro famiglie.
Un lavoro degno è quello che serve all'Italia invece, afferma Bonomi rivolgendosi a Papa Francesco, viviamo "in un Paese smarrito, diviso ingiusto e con lo sguardo schiacciato sui bisogni presenti". Grandi preoccupazioni arrivano non solo dalla "spaventosa" guerra in Ucraina, dai rincari dei costi dell'energia e dalla "perdurante bassa occupazione", ma anche "dall'onda di sfiducia e sofferenza sociale che esprime una parte troppo vasta della società italiana" e a cui urge dare delle risposte. "Continueremo a volere e a sognare un Paese unito. Un Paese in cui il verbo prioritario non è 'prendere', ma è 'dare': dare agli altri; dare lavoro; dare futuro; dare dignità; dare libertà", sollecita.
Il Papa, create lavoro per i giovani
Francesco ha accolto i partecipanti all'Assembrea confindustriale sottolineando: "Questo tempo non è un tempo facile, per voi e per tutti. Anche il mondo dell’impresa sta soffrendo molto. La pandemia ha messo a dura prova tante attività produttive, tutto il sistema economico è stato ferito. E ora si è aggiunta la guerra in Ucraina con la crisi energetica che ne sta derivando".
"In queste crisi soffre anche il buon imprenditore, che ha la responsabilità della sua azienda, dei posti di lavoro, che sente su di sé le incertezze e i rischi".
Dal Papa arriva la sollecitazione, "Un’altra via di condivisione è la creazione di lavoro, lavoro per tutti, in particolare per i giovani. I giovani hanno bisogno della vostra fiducia, e voi avete bisogno dei giovani, perché le imprese senza giovani perdono innovazione, energia, entusiasmo".
"Da sempre il lavoro è una forma di comunione di ricchezza: assumendo persone voi state già distribuendo i vostri beni, state già creando ricchezza condivisa. Ogni nuovo posto di lavoro creato è una fetta di ricchezza condivisa in modo dinamico. Sta anche qui la centralità del lavoro nell’economia e la sua grande dignità", ha sottolineato il Pontefice.
Bonomi, industria progettista di futuro
Gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte: "Crediamo profondamente che sia proprio l’industria, la nostra industria, a poter costituire il primo motore di un vero, nuovo, umanesimo industriale, ad essere progettista di futuro", dice Bonomi, nonostante "il pregiudizio imperante anti-impresa nel dibattito pubblico". Ma anche la politica deve fare la sua parte. E Bonomi non risparmia critiche: "Gli orizzonti della politica sembrano sempre più corti e schiacciati su false priorità, avvertiamo più che mai la necessità di progetti di lungo orizzonte, come unica via per dare risposta ai drammatici problemi della società".
Il lavoro degno, non sussidi
Tanti i temi caldi toccati da Bonomi nel corso del suo intervento. Sul Reddito di cittadinanza ribadisce la necessità di una riforma: "Serve lavoro, non sussidi che lo scoraggiano". Bonomi ricorda che “a tre anni dall’avvio, sul Reddito, più di un beneficiario su due non ha ancora firmato il Patto per il Lavoro. La legge prevede che il Patto sia sottoscritto entro un mese dal riconoscimento del sussidio”. E' necessario poi che lo Stato "superi la strategia del prepensionamento, proprio perché abbiamo bisogno sia di più occupati giovani sia di più occupati tra gli over sessantenni". Giovani e donne continuano a restare indietro: "Ci sono sempre meno bambini e sempre più anziani e, nel mentre, giovani e donne restano svantaggiati nel lavoro. Un fenomeno che non comporta solo declino nei consumi e insostenibilità dei conti del welfare".
Energia, fermare le speculazioni
In conferenza stampa Bonomi parla della più stretta attualità, a partire dal caro energia. La critica è che "non sono stati fatti interventi strutturali e una politica comune europea", quando era tempo di farla. Quindi vanno assunte diverse misure a partire dal tetto al prezzo del gas, "lo chiediamo da tempo". E sollecita la sospensione dei certificati Ets: "E' una follia, in questo momento, consentire ai fondi speculativi di operare. Non è pensabile che l'Europa e gli Stati membri non intervengano". Se le sanzioni alla Russia proseguiranno e Mosca deciderà di bloccare le forniture si arriverà, secondo Bonomi, al razionamento dell'energia. Per questo gli industriali hanno un confronto aperto con il ministro Cingolani.
Quanto al Pnrr evidenzia che "c'è un problema" perchè il "piano è stato presentato prima del terremoto economico" seguito alla guerra in Ucraina. "E' evidente che non è più possibile andare avanti in quella direzione", afferma. Infine chiarisce che non scenderà in politica: "Io ho un incarico fino al 2024, è ben chiaro qual è il mio mandato", conclude.