AGI - Il governo è al lavoro per presentare entro l'inizio di settembre, un piano con un proposta di riduzione dei consumi energetici.
Un provvedimento, a quanto si apprende, che punta su moderate riduzioni termiche della temperatura nelle abitazioni e negli edifici pubblici ed un ricorso maggiore alle fonti di energia rinnovabili.
Il testo, assicurano le fonti, arriverà sicuramente prima delle elezioni anticipate del 25 settembre e viene considerato una delle eredità che l'esecutivo guidato da Mario Draghi lascerà al prossimo governo.
Il provvedimento arriva a seguito dell'accordo raggiunto il 26 luglio scorso al Consiglio europeo per limitare i consumi energetici per fare fronte ad un eventuale interruzione delle forniture di gas da parte della Russia.
Ovvero in conseguenza della 'guerra del gas', scatenata dall'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca partita il 24 febbraio scorso. Oggi il prezzo dei contratti sul gas al Trf di Amsterdam sono ancora una volta sopra ai 200 euro al Mwh, a 207 euro, nei giorni scorsi hanno toccato anche quota 210.
Secondo l'intesa siglata a Bruxelles l'Italia si impegna a risparmiare il 7% rispetto alla media annua dei consumi degli ultimi 5 anni.
Diversi ministeri sono al lavoro per mettere a punto il piano, che in caso di scenari di maggiore emergenza nell'approvigionamento energetico a inizio settembre potrebbe anche essere accompagnato da un passaggio del premier Draghi in Parlamento per riferire in Aula.
Il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, ha presentato le linee guida alla base del piano: riduzione di 1 grado della temperatura nelle abitazioni private, negli uffici pubblici e taglio di 1 ora nella durata di esercizio degli impianti.
Ovvero massimo 19 gradi in inverno e non meno di 27 in estate. Se il gas si mantenesse su una media di 205 euro al Mwh questa misura potrebbe portare ad un risparmio di 2,5 miliardi di metri cubi di gas.
Ma l'Italia ha bisogno di rimpiazzare 30 miliardi di gas provenienti dalla Russia. La maggior parte, 25 miliardi, derivano da accordi stipulati in quesi mesi con altri Paesi, in particolare in Africa.
"La riduzione di gas, 5 miliardi, sarà compensata da nuove rinnovabili e da misure di risparmio molto leggere, soprattutto di tipo termico", specifica il ministro Cingolani.
Accordi che includono anche il ricorso limitato nel tempo a forniture di gas naturale liquefatto, da trattare anche con due nuovi rigassificatori mobili. Il piano poggia anche sulla capacità dell'Italia di stoccare gas da utilizzare in vista di possibili emergenze nel corso dell'inverno, per non dover essere costretti a misure che impattino sopratutto sulle filiere produttive.
Al momento lo stoccaggio è al 75%, l'obiettivo del governo e' di arrivare al 90% entro fine ottobre. Per poi rendersi indipendenti dal gas russo nel corso del 2024.
Misure similia a quelle ipotizzate in queste ore da altri Paesi europei. Il ministro dell'Economia Robert Habeck ha annunciato che la Germania limiterà il riscaldamento negli edifici pubblici durante l'inverno a 19 gradi.
Mentre Vienna si avvia a risparmiare sull'illuminazione pubblica, comprese le iconiche luminarie natalizie.