AGI - Se a Roma il clima politico (e non solo) è incandescente, nella città che viene definita "bianca" per il colore dei palazzi, il caldo è quello tipico del paese nordafricano.
A meno di due giorni dal suo intervento alle Camere, il premier Mario Draghi non rinuncia a recarsi in Algeria perché la considera un partner "strategico", a maggior ragione dopo che Mosca ha iniziato a chiudere i rubinetti del gas.
Accorcia quindi i tempi e fa una missione lampo, nel solo arco di una giornata. Sul volo di Stato, la delegazione italiana è folta, composta da sei ministri - Di Maio, Lamorgese, Cingolani, Giovannini, Bonetti, Cartabia - che andranno a siglare ben 15 tra accordi e memorandum d'intesa in numerosi settori, da quello energetico alla giustizia, e perfino in quello del marmo.
Arriva nel palazzo presidenziale "El Mouradia", passa in rassegna il picchetto d'onore e viene accolto dal presidente Tebboune. Ai giornalisti che lo attendono, solo un vago cenno di saluto e poi iniziano i colloqui che si protraggono per due ore.
Non è nell'agenda di questo IV Vertice Intergovernativo, ma la novità più importante verrà formalizzata domani e l'anticipa il presidente algerino nel suo intervento al termine della sessione plenaria.
"Ci sarà un accordo molto importante tra Eni, Total e Occidental", fa sapere Tebboune, che riguarda un'iniziativa per la quale verranno impiegati complessivamente 4 miliardi di dollari, e che mira a rifornire l'Italia con quantità "molto importanti" di gas naturale.
A riprova, come sottolinea Draghi nel suo intervento, che l'Algeria rappresenti un partner "molto importante" per l'Italia, essendo peraltro il primo paese fornitore di gas. Ma non c'è solo l'energia sul tavolo dei colloqui.
Il paese Nordafricano rappresenta anche un prezioso alleato, come spiega Draghi a più riprese, "nella ricerca della pace e della stabilità nel Mediterraneo".
I due paesi infatti "continuano a lavorare insieme per la pace" in tutta la regione, e a tal riguardo il capo del governo italiano cita la crisi libica e le "difficoltà" che affronta la Tunisia.
E non poteva mancare il passaggio alla sicurezza alimentare. Il premier giudica "incoraggiante" il segnale arrivato dai negoziati in Turchia, e ricorda che l'Italia è sempre stata attiva nell'evitare una "crisi alimentare catastrofica".
Per questo, resta "in prima linea" nello sblocco delle navi cariche di grano attraccate nel Mar Nero. Dopo il Vertice al palazzo presidenziale, Draghi interviene poi al Business forum Italia-Algeria, in un grande centro congressi.
Qui il premier tocca gli stessi temi affrontati con il presidente algerino. Ma pone in risalto uno dei problemi più urgenti che affliggono l'Italia e tutte le economie occidentali: l'impennata senza controllo dell'inflazione.
Per questo motivo, è la sua esortazione, "dobbiamo lavorare insieme per rafforzare l'agricoltura e contribuire alla sicurezza alimentare nella regione, oggi minacciata dall'aumento dei prezzi dovuto all'invasione russa dell'Ucraina".
Draghi ribadisce con forza che "l'Italia si è spesa molto per trovare una soluzione diplomatica al blocco delle forniture dal Mar Nero che alimenta questa spirale nei prezzi".
Nessun cenno, come prevedibile, alla situazione politica italiana e allo strappo che si sta consumando all'interno della maggioranza di governo.
Non è nemmeno il luogo consono ad esternazioni di questo tipo, ma d'altronde, fanno notare fonti interne all'esecutivo, non sarebbe nemmeno nello stile di Draghi.
Che, anzi, anche in questa occasione ha tenuto ad assumere un atteggiamento determinato, di quello che va dritto per la sua strada.
Finito il suo intervento, il premier si avvia ad uscire dal centro congressi per correre all'aeroporto e volare a Roma.
A chi lo raggiunge dopo aver sfidato l'imponente servizio d'ordine algerino, per chiedergli se a partire da mercoledì (quando parlerà in Parlamento) prevede un'impennata dello spread - che generalmente rappresenta un barometro della situazione politica italiana - Draghi dribbla cortesemente la domanda e con un sorriso si lascia soltanto sfuggire: "Buonasera".