AGI - Avvio di settimana in calo per i mercati, in vista dell'inizio della stagione delle trimestrali e del dato di domani sull'inflazione Usa. Torna a prevalere tra gli investitori la paura della recessione, alimentata dall'inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali, dal nuovo scoppio del Covid in Cina e dalla carenza di energia in Europa, che ha spinto l'euro a un soffio dalla parità col dollaro. In Asia gli indici sono in calo, ai minimi da due anni.
L'euro è sceso fino a 1,0006 sul dollaro, vicinissimo alla parità per la prima volta dal dicembre 2002. In Europa il timore di una crisi energetica sta affrettando la recessione. "L'avversione al rischio domina i mercati globali" commenta Yuting Shao, macro strategist di State Street. "Il dollaro - aggiunge - è la valuta di riserva internazionale.
Così, quando c'è un rischio di recessione, o c'è ripresa della volatilità, il biglietto verde diventa la valuta rifugio più sicura". Il dollaro vola sopra quota 137 sullo yen e sale ai massimi da 20 anni su un paniere di monete.
La Borsa di Tokyo arretra di quasi 2 punti percentuali, Shanghai di quasi l'1% e Hong Kong di oltre un punto percentuale. Pesano i nuovi lockdown che si stanno reintroducendo in diverse città cinesi, tra cui l'hub commerciale di Shanghai, per frenare i nuovi contagi da Covid legati ad una subvariante Omicron altamente trasmissibile.
I future a Wall Street sono in discesa di circa mezzo punto percentuale, dopo che ieri i listini di New York hanno chiuso in calo, interrompendo una striscia di 5 rialzi consecutivi.
Il Nasdaq ha perso il 2,29%, il Dow Jones lo 0,55% e lo S&P l'1,17%. Twitter è affondata dell'11% e ha bruciato 3,2 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Elon Musk, il patron di Tesla, non vuole più acquistarla e la società che cinguetta intende fargli causa, spianando la strada a una dura e probabilmente lunga battaglia legale.