AGI - Un passo in più in direzione fintech, il settore della finanza che incontra l’innovazione. Dopo Apple Wallet (in cui sarà integrato), che già permette i pagamenti Mobile, Cupertino la scorsa settimana ha annunciato il suo ingresso nel settore del Buy Now, Pay Later (o BNPL). Apple Pay Later è stato annunciato nel corso del keynote del WWDC 2022, nei primi minuti della conferenza degli sviluppatori, quando il livello di attenzione è altissimo. Paghi ora e paghi dopo, in quattro rate mensili a interessi zero promette, per ora negli Stati Uniti (il servizio dovrebbe essere attivo dall’autunno con l'introduzione del sistema operativo iPhone iOS 16), la società di Cupertino.
E tanto è bastato perché questa settimana Affirm, una delle società del settore, perdesse il 17% in borsa (il 5,5% lunedì). Apple ha affermato che gestirà Apple Pay Later attraverso Apple Financing LLC, una sussidiaria interna (e non più con il supporto di Goldman Sachs, che in precedenza ha lavorato con l’azienda sulla sua carta di credito): il sistema funzionerà utilizzando la rete di Mastercard in qualsiasi luogo che supporti Apple Pay, online e nei negozi fisici. La mossa insomma è un passo importante che darà ad Apple un ruolo molto più rilevante nei servizi finanziari di quanto non svolga attualmente.
Il mercato
Cupertino è entrata in un mercato alle prese con la crisi finanziaria, l’aumento dei tassi di interesse e nel mirino delle autorità di regolamentazione di Europa e Stati Uniti (interessate alla solvenza del debito e a che gli utenti siano consapevoli del debito che stanno assumendo). Tra i player del settore Klarna ad esempio ha dichiarato il mese scorso che avrebbe tagliato il 10% della sua forza lavoro.
Certo, a settembre scorso, le stime di Worldpay parlavano di un mercato da 97 miliardi di dollari (secondo la società di analisi di mercato il BNPL ha rappresentato il 2,1% di tutte le transazioni di e-commerce globali nel 2020), una cifra destinata a raddoppiare entro il 2024. Certo, nello stesso periodo proprio Klarna, dopo l’ultimo round, era stata valutata 46 miliardi di dollari. Certo, parliamo di dati legati alla pandemia, quando non tiravano venti di guerra e non c’era all’orizzonte un rischio recessione.
Possibile game-changer
Va detto, che è la prima volta che un produttore di device decide di diventare anche finanziatore degli acquisti degli utenti che usano i suoi prodotti. Nel mondo dei Big Tech solo Amazon fa una cosa simile, con il sistema di pagamento rateale da scegliere come alternativa tra le modalità per acquistare alcuni degli articoli venduti dal colosso dell'e-commerce.
Come reagiranno alla mossa di Apple i competitor Samsung, Xiaomi, Huawei e tutti gli altri produttori di dispositivi tecnologici? Quello che è certo è che il pagamento rateale (anche per le piccole somme) è una realtà sempre più smart. E Apple, con oltre 1 miliardo di device nel mondo, può davvero cambiare il panorama dei pagamenti digitali.
Roberto Nicastro, banchiere e co-fondatore della banca digitale Aidexa, ha sottolineato in un post su LinkedIn come “l’ingresso di Apple nel Buy Now Pay Later sia “uno dei primissimi ingressi di una grande internet company nell’attività bancaria ‘vera’ (quella creditizia). È un’attività ancora poco regolamentata e forse anche per questo attraente per Apple, ma certo questa evoluzione è un possibile “game-changer” per il settore bancario retail”.