AGI - L'accordo da 44 miliardi di dollari per l'acquisto di Twitter "è temporaneamente sospeso in attesa di dettagli che supportino il calcolo che gli account spam/fake rappresentano effettivamente meno del 5% degli utenti".
A gelare gli investitori, quando oltre Oceano non è ancora l'alba, è un tweet di Elon Musk che, d'improvviso, rimette in discussione l'intesa raggiunta alla fine di aprile.
Immediata la reazione degli operatori, con le azioni del social che crollano di quasi il 20% e quelle di Tesla che salgono di quasi il 6% nel pre-market. Nei giorni scorsi il visionario imprenditore di origine sudafricana aveva a più riprese avvertito che la sua priorità, non appena preso il controllo di Twitter, sarebbe stata ripulire la piattaforma da bot e account falsi.
L'accordo per Twitter prevede una clausola di risoluzione da un miliardo di dollari che Musk dovrebbe pagare nel caso in cui si tirasse indietro. Non è chiaro tuttavia come tale condizione verrebbe applicata se alla base della rottura ci fosse la convinzione del ceo di Tesla che i dati sugli utenti di Twitter non sono corretti.
Musk si è impegnato a utilizzare una parte considerevole del suo patrimonio personale per finanziare l'acquisizione, un piano messo in crisi dal recente crollo di Wall Street che ha trascinato con sè anche le azioni Tesla, utilizzate come collaterale a garanzia dei prestiti ottenuti per sostenere la scalata. Musk ha inoltre venduto molte delle azioni in suo possesso per rafforzare la sua 'potenza di fuoco'.
Il timore degli investitori è che, in caso di successo dell'operazione, qualsiasi problema di Twitter potrebbe costringere Musk a mettere sul mercato ulteriori pacchetti di azioni Tesla in suo possesso per tappare eventuali buchi finanziari. E, sul fronte opposto, che eventuali problemi di Tesla potrebbero far scattare clausole nei prestiti personali che gli richiederebbero di aggiungere ulteriori garanzie, limitando la sua capacità di investire in Twitter.