AGI - Continua a correre il mercato del lavoro statunitense. Ad aprile, la locomotiva a stelle e strisce ha creato 428.000 nuovi posti.
Il dato è in linea con quello di marzo (rivisto da +431.000) e superiore alle stime degli analisti che si attendevano 391.000 occupati in più.
Il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 3,6%, contro il 3,5% previsto dal mercato. Il dato sulla disoccupazione resta il migliore da inizio pandemia, con l'economia americana capace di recuperare oltre il 90% dei 22 milioni di posti persi al picco della crisi provocata dal Covid, nella primavera del 2020.
Anche il tasso di partecipazione, che ad aprile si è marginalmente ridotto al 62,2% dal 62,4%, è ormai prossimo ai livelli pre-pandemici.
Nel dettaglio, il mese scorso, il settore privato ha aggiunto 406.000 posti, a fronte dei 385.000 attesi e dei 424.000 del mese prima.
Altri 22.000 sono invece arrivati dal settore pubblico, contro gli appena 4.000 in più di marzo.
Nel comparto manifatturiero sono 55.000 i nuovi occupati, rispetto ai 35.000 stimati e ai 43.000 di marzo.
Proseguono intanto a crescere, anche se a un ritmo leggermente inferiore, i salari. Su base mensile l'incremento della paga oraria media si è attestato allo 0,3%, contro il +0,4% previsto e il +0,5% di marzo.
Su base annuale l'aumento è risultato pari al 5,5%, in linea con le attese e in marginale frenata rispetto al +5,6% del mese precedente.
Secondo molti analisti il picco della ripresa del mercato del lavoro si sta però avvicinando, con la rincorsa che rischia di pagare la crescita dei prezzi di produzione e del costo del lavoro.
Per il capo economista di Goldman Sachs, Jan Hatzius, l'aumento degli occupati dovrebbe progressivamente decelerare a 200.000 unità nei prossimi mesi.
Resta il fatto che per molte aziende continua a rivelarsi difficile trovare manodopera da assumere.
Le offerte di lavoro hanno raggiunto un nuovo record a marzo e negli Stati Uniti ci sono ora 1,9 posti vacanti per ogni lavoratore disoccupato.