AGI - A marzo l'inflazione negli Stati Uniti, i cui dati saranno pubblicati domani, dovrebbe essere "straordinariamente alta".
L'allerta arriva dalla portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, che parlando con i giornalisti ha puntato il dito contro l'aumento dei prezzi legato alla guerra in Ucraina.
"Prevediamo che l'inflazione Cpi a marzo sarà straordinariamente alta a causa dell'aumento dei prezzi causato da Putin", ha detto Psaki durante la consueta conferenza stampa.
E ha aggiunto che la Casa Bianca prevede di vedere una "grande differenza" tra il principale dell'inflazione e il cosiddetto dato dell'inflazione "core", che esclude i prezzi dell'energia e del petrolio, i prodotti alimentari, proprio quelli che sono arrivato alle stelle dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
Il presidente Joe Biden ha programmato di intervenire sul tema domani durante il suo viaggio nell'Iowa.
L'inflazione, già elevata negli Stati Uniti, è tornata a crescere a febbraio con l'inizio del conflitto in Ucraina proprio alla fine del mese.
I prezzi al consumo sono così aumentati del 7,9% nell'arco di un anno, i più alti dal 1982, secondo l'indice Cpi, su cui sono indicizzate in particolare le pensioni.
Dovrebbe quindi accelerare l'inflazione a marzo, che sarà la prima a risentire pienamente delle conseguenze della guerra in Ucraina sui prezzi negli Stati Uniti. L'inflazione su base mensile è prevista all'1,2%, rispetto allo 0,8% di febbraio.
Il dato core dovrebbe essere stabile allo 0,5%, a conferma che l'aumento dei prezzi è trainato da energia e cibo. L'inflazione non dovrebbe rallentare per diversi mesi, avvertono gli economisti.
Per far fronte a questa situazione, la Fed ha iniziato a metà marzo ad alzare i tassi di riferimento, il che fa aumentare il costo del credito e farà quindi rallentare consumi e investimenti per allentare la pressione sui prezzi.
La banca centrale ha avvertito che continuerà la sua stretta di politica monetaria nei prossimi mesi.