AGI - Accelerazione del percorso verso zero emissioni, 30% degli investimenti dedicati alle nuove energie entro il 2025, 60% entro il 2030, una cedola più ricca grazie a una forte generazione di cassa prevista a 14 miliardi di euro.
Questi alcuni dei punti principali del piano strategico 2022-2025 di Eni il cui amministratore delegato, Claudio Descalzi ha affrontato anche la drammatica vicenda ucraina e la necessità sempre più urgente, da parte dell'Ue, di ridurre la dipendenza dal gas russo e diversificare le fonti di approvvigionamento.
"La guerra in Ucraina ci sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo. Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa", ha detto Descalzi che ha ribadito come la presenza del gruppo in Russia sia "non significativa".
La società, ha proseguito l'ad, grazie "alle alleanze consolidate con i Paesi produttori" è impegnata a "reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee.
Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 TCF (trillion cubic feet) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine".
Al lavoro per soggetto dedicato a mobilità sostenibile
Eni sta riunendo le proprie attività di bioraffinazione e di marketing in un soggetto dedicato alla mobilità sostenibile, posizionato in modo unico come business multi-energy e multi-service focalizzato sul cliente. Interpellato sul punto durante la conference call con gli analisti, Descalzi ha spiegato che "la compagnia la stiamo costruendo. Probabilmente sarà completata alla fine del 2022" ma "è prematuro parlare di Ipo".
Procede processo quotazione Plenitude
Procede invece il processo di quotazione di Plenitude con la compilazione del documento di registrazione con l'Autorità di Mercato italiano (Consob).
Per la nuova società l'obiettivo è quello di avere oltre 2 GW di capacità installata entro il 2022, rispetto a circa 1 GW nel 2021, e di oltre 6 GW alla fine del piano.
Entro il 2025 l'obiettivo è avere oltre 11,5 milioni di clienti da oltre 10 milioni nel 2022. Prevista inoltre una crescita dei punti di ricarica per veicoli elettrici: fino a oltre 30.000 entro fine piano. Più che raddoppiato per la fine del piano rispetto al 2021 l'ebitda pro forma, fino a 1,4 miliardo di euro.
La strategia finanziaria
Il capex medio annuo sarà di circa 7 miliardi di euro nel corso del piano con un capex 2022 pari a 7,7 miliardi. Circa il 25% del capex è destinato alla crescita della capacità rinnovabile e della base clienti, implementando progetti di economia circolare, costruendo capacità di bioraffinazione incrementale ed espandendo la propria proposta legata alla mobilità sostenibile.
Riguardo alula generazione di cassa, con un prezzo Brent di 80 dollari al barile, si prevede un Flusso di cassa operativo superiore a 14 miliardi di euro nel 2022 mentre il Free Cash Flow organico ante capitale circolante al costo di rimpiazzo è previsto a 6-7 miliardi di euro nello stesso anno.
Nell'arco del piano in base allo scenario Eni, la società genererà un Flusso di cassa operativo cumulativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a circa 55 miliardi di euro e un Free Cash Flow (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre 25 miliardi di euro.
Aumenta il dividendo
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un potenziamento della remunerazione agli azionisti per condividere con gli investitori la generazione di valore derivante dai progressi di Eni nel proprio percorso strategico e dal miglioramento dello scenario.
Il dividendo complessivo annuale aumenta a 0,88 euro per azione da 0,86 euro per azione, sulla base del prezzo di riferimento del Brent tra 80 e 90 dollari al barile.
Il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023. Eni lancerà inoltre un programma di acquisto di azioni proprie (buyback) pari a 1,1 miliardi di euro, subordinato all'approvazione dell'assemblea degli azionisti che si terrà nel maggio prossimo.
Inoltre, la società aggiornerà la propria valutazione sullo scenario relativo al programma di buyback a luglio e ottobre. In presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90 dollari al barile, Eni procederà ad aumentare gli acquisti di azioni proprie per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato. Sulla politica dei dividendi "non c'è nessuna pressione da parte del governo italiano.
Chi si occupa della nostra politica dei dividendi è il Cda e anche il piano strategico è una nostra decisione. Non ci sono pressioni o interferenze di alcun tipo da parte del governo italiano", ha precisato sul punto Descalzi interpellato da un analista.