AGI - "Le ultime proiezioni di base dello staff della Bce - che includono una prima valutazione dell'impatto della guerra - vedono l'inflazione, in media, al 5,1% quest'anno. In uno scenario più severo, l'inflazione potrebbe superare il 7% nel 2022". Lo ha sottolineato la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo alla conferenza "The ECB and Its Watchers XXII".
La guerra in Ucraina "pone rischi significativi per la crescita, in particolare a breve termine, e questo potrebbe deprimere l'inflazione a medio termine se comporta che l'economia ritorni alla piena capacità più lentamente", ha sottolineato Lagarde. "I rischi principali passano attraverso i prezzi dell'energia e la fiducia".
La Banca centrale europea ha "spazio extra" tra la fine prevista del suo programma di acquisti netti e il primo aumento dei tassi di interesse in più di un decennio. "L'aggiustamento dei tassi d'interesse chiave della Bce - ha spiegato Lagarde - avrà luogo qualche tempo dopo la fine degli acquisti netti. Questo mantiene la nostra logica tradizionale di sequenzialità, ma ci dà anche spazio extra se necessario, dopo aver smesso di acquistare obbligazioni e prima di fare il prossimo passo verso la normalizzazione".
Inoltre, ha aggiunto il presidente della Bce, "questo ci permetterà di testare se la convergenza dell'inflazione verso il nostro obiettivo che proiettiamo oggi è robusta agli attuali e potenziali nuovi shock".
"Abbiamo deciso che, se le prospettive cambiano e le condizioni di finanziamento diventano incompatibili con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti ad adeguare la dimensione e/o la durata dei nostri acquisti. In questo modo, manteniamo aperta l'opzione di prendere qualsiasi misura necessaria se le conseguenze economiche della guerra dovessero aggravarsi e soffocare l'attuale percorso di ripresa".