AGI - La direzione di Bosch ha formalmente dichiarato ai sindacati 700 esuberi nello stabilimento di Bari su un organico di 1.700 persone entro i prossimi cinque anni. La Marelli, inoltre, ha annunciato un esubero entro giugno di 550 dipendenti su un totale in Italia di 7.900 occupati, circa il 12% dei 4661.
"La situazione della Bosch è monitorata in maniera costante dal Mise - si legge inuna nota del ministero -lLa struttura per le crisi d'impresa del ministero è stata già allertata e convocherà il tavolo in tempi brevi. Purtroppo il rischio degli esuberi denunciato dai sindacati della Bosch di Bari, che il ministro Giancarlo Giorgetti ha visitato lo scorso 8 ottobre, è conseguenza della transizione verso il green. Più volte il titolare del Mise ha infatti puntato l'attenzione sulla necessità che la fase della transizione sia compatibile non solo con le esigenze ambientali ma anche con quelle sociali ed economiche. Senza questo equilibrio, ha avvertito Giorgetti, il conto da pagare può diventare insostenibile".
"Se l'azienda dovesse confermare le direttrici di un piano che stabilisce come priorità il taglio dell'occupazione e del costo del lavoro, come Fiom-Cgil metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per la difesa dell'occupazione". Hanno sottolineato in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Ciro D'Alessio, segretario generale Fiom-Cgil Bari.
"La transizione verso l'auto elettrica ha avuto un'accelerazione troppo repentina, che sta schiacciando tutta l'industria automobilistica. La difficile prospettiva rappresentata da Bosch a Bari è conseguenza di questa veloce trasformazione del mercato e di politiche europee drastiche, che penalizzano l'Italia piu' di altri Paesi, perche' l'Italia e' la seconda realta' manifatturiera d'Europa". È il commento del presidente di Confindustria Bari Bat e Confindustria Puglia, Sergio Fontana, alla notizia dei 700 esuberi annunciati dalla Bosch di Bari.
"Questo - aggiunge - non significa che dobbiamo arrenderci alla storia, ma dobbiamo attrezzarci per cavalcare il cambiamento. La Bosch infatti sta facendo la sua parte. In soli 4 anni ha messo a punto ben 7 nuovi prodotti ed è pronta a intraprendere una coraggiosa riconversione. Per sostenere questa sfida, però, la Bosch deve poter contare su politiche industriali adeguate - ha concluso Fontana -. Chiediamo, per questo, alla Regione di mettere in campo, con Confindustria e con i sindacati, tutti i mezzi oggi a disposizione per conciliare riconversione e sostenibilità sociale, ma soprattutto chiediamo alla Regione di portare la questione al MISE, per individuare una strategia nazionale di riconversione urgente e misure e soluzioni straordinarie per la Bosch e per tutto il settore Automotive del Paese alle prese con una crisi epocale".
Marelli: sindacati, si apra confronto
"Quello che la Direzione aziendale ha chiamato 'Piano salvaguardia Marelli' prevede però anche una riduzione del personale entro giugno di 550 dipendenti su un totale in Italia di 7.900 occupati, circa il 12% dei 4661, tra dirigenti, quadri, impiegati e operai cosi' detti indiretti, vale a dire non addetti alla produzione".
Ad affermarlo in una nota congiunta sono Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcfr dopo che Marelli oggi ha illustrato la situazione di mercato e del gruppo in Italia, nonché la strategia che intende adottare per affrontare la situazione generale di difficoltà.
I sindacati spiegano di avere "espresso la disponibilità ad aprire un confronto" e hanno sottolineato: "È evidente che l'atteggiamento impassibile del Governo sta mettendo a dura prova la tenuta di un intero settore. C'è bisogno urgente di avviare il tavolo sull'automotive per aprire il confronto su come affrontare la transizione tecnologica".