AGI - Il mercato del lavoro globale impiegherà più tempo a riprendersi di quanto si pensasse in precedenza, con livelli di disoccupazione destinati a rimanere al di sopra dei livelli pre-Covid-19 almeno fino al 2023 a causa dell'incertezza sul corso e la durata della pandemia: lo riferisce l'Organizzazione Internazionale del Lavoro nel report appena pubblicato. L'agenzia delle Nazioni Unite stima l'equivalente di circa 52 milioni di posti di lavoro in meno nel 2022 rispetto ai livelli pre-Covid, circa il doppio della sua precedente stima fatta a giugno 2021.
Le perturbazioni sono destinate a continuare nel 2023 quando ci saranno ancora circa 27 milioni di posti di lavoro in meno, ha spiegato l'Ilo nel rapporto World Employment and Social Outlook per il 2022, avvertendo che il recupero sarà "lento e incerto".
"Le prospettive del mercato del lavoro globale si sono deteriorate dalle ultime proiezioni dell'Ilo; un ritorno ai livelli pre-pandemia è probabile che rimanga elusivo per gran parte del mondo nei prossimi anni", si legge nel rapporto. Il direttore generale Guy Ryder ha spiegato che ci sono numerosi fattori dietro la sua revisione, dicendo che il "principale è la continua pandemia e le sue varianti, in particolare Omicron".
Nel 2021, l'Ilo stima che ci saranno circa 125 milioni di posti di lavoro in meno rispetto ai livelli pre-pandemia e nel 2020, 258 milioni in meno.