AGI - L'Opec+ tiene la barra dritta della politica produttiva e conferma gli aumenti di 400.000 barili al giorno anche a febbraio.
I produttori hanno valutato l'impatto sulla domanda della variante Omicron limitato.
L'Opec+ ha resistito negli ultimi mesi alla pressione degli Stati Uniti che hanno chiesto una produzione maggiore per far scendere i prezzi dell'energia che hanno alimentato l'inflazione a livello globale.
I 13 membri Opec e gli altri 10 guidati dalla Russia hanno drasticamente ridotto la produzione di quasi 10 milioni di barili al giorno nell'aprile del 2020 a causa dello scoppio della pandemia.
A partire dal 2021 hanno deciso di aumentarla gradualmente man mano che i prezzi risalivano, rivedendo la situazione ogni mese.
Oggi dopo una riunione lampo, durata circa mezz'ora, il gruppo ha confermato l'aumento di 400.000 barili al giorno a febbraio.
La domanda è stata influenzata in modo molto limitato da Omicron e per questo "dobbiamo adempiere agli obblighi che l'Opec+ si è posta in relazione all'aumento della produzione", ha dichiarato il vice primo ministro russo Alexander Novak.
"La decisione era ampiamente attesa", ha affermato Caroline Bain, capo economista commodity presso Capital Economics.
Il prossimo incontro è stato fissato il 2 febbraio. Ieri, l'Opec ha nominato Haitham al-Ghais successore del segretario generale Mohammad Barkindo a partire dal 1° agosto.
Al-Ghais, che è stato governatore dell'Opec del Kuwait dal 2017 al giugno 2021, è vicedirettore generale della Kuwait Petroleum Corporation (KPC).