AGI - L'intesa sul contratto comparto Funzioni centrali triennio 2019-2021, che riguarda circa 225.000 dipendenti pubblici, è la prima raggiunta per il pubblico impiego nel triennio contrattuale di riferimento e inaugura il nuovo sistema di classificazione del personale, con il quale sono stati ricondotti ad unità i diversi modelli presenti negli ex comparti Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici, Cnel, confluiti tutti nel comparto funzioni centrali. Molteplici sono gli elementi qualificanti dell'accordo, che danno concreta attuazione alla milestone del Pnrr relativa alla riforma del lavoro pubblico.
Ecco gli elementi che caratterizzano il nuovo ordinamento: - la semplificazione del sistema conseguente al superamento delle vecchie posizioni economiche, sostituite da un'unica posizione giuridica per ciascuna area; - l'introduzione di una quarta area, denominata "area delle elevate professionalità" nella quale verranno assunti dipendenti in possesso di elevata qualificazione professionale, e che rappresenta un futuro sbocco professionale per i funzionari già presenti nell'amministrazione.
La previsione di un percorso economico chiaro e semplificato, che consente ai lavoratori di acquisire quote aggiuntive di stipendio, denominate "differenziali stipendiali", volte a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti. - la regolamentazione contrattuale del lavoro a distanza, che si articola in lavoro agile, di cui alla legge 81/2017, e lavoro da remoto, rispondendo così alle differenti esigenze organizzative delle amministrazioni e dei lavoratori, ferma restando la qualità e la quantità dei servizi prestati e delle attività svolte.
Ancora, sotto il profilo delle relazioni sindacali, una rivisitazione delle materie di confronto e contrattazione integrativa al fine di potenziare il livello di partecipazione e di collaborazione tra amministrazioni e organizzazioni sindacali. - una rinnovata attenzione alla formazione del personale, specie in questo particolare momento storico, in cui e' necessario completare la transizione digitale e investire, con specifiche risorse già stanziate dal Governo, incoraggiando i processi di sviluppo di competenze e qualificazioni professionali.
La rivisitazione di alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL, ad esempio le assenze per malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita, escluse dal periodo di comporto sia con riferimento alle giornate di effettuazione delle terapie, sia con riguardo alle assenze conseguenti agli effetti collaterali delle stesse; l'estensione della copertura assicurativa ai dipendenti che coprano posizioni di lavoro che richiedono l'assunzione di responsabilità diretta verso l'esterno; l'introduzione di tutele volte a consentire alle persone di vivere in modo equilibrato la propria identità di genere.
In materia di trattamento economico, infine, la preintesa riconosce benefici economici a regime, decorrenti dal 1 gennaio 2021, pari a circa 105 euro medi per 13 mesi e prevede, altresi', l'utilizzo delle ulteriori risorse che saranno stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1 gennaio di tale anno, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all'incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese. L'intesa riconosce anche arretrati contrattuali medi, per il periodo 2019-2021, pari a circa 1.800 euro.