AGI - La Bce lascia, come previsto, i tassi invariati tra lo 0 e lo 0,25%, conferma la fine del Pepp (Pandemic emergency purchase programme), il programma di acquisto pandemico di asset, al 31 marzo 2022 ma, allo stesso tempo, incrementa la portata dell'App (Asset purchase programme) da 20 miliardi a 40 miliardi al mese nel secondo trimestre del prossimo anno. Tale importo scenderà a 30 miliardi nel terzo trimestre del 2022 mentre, a partire da ottobre dell'anno prossimo, gli acquisti di bond torneranno a 20 miliardi al mese e dureranno per tutto il tempo necessario per rafforzare l'impatto accomodante dei suoi tassi ufficiali.
Improbabile rialzo tassi nel 2022
Nel corso della conferenza stampa, la presidente Christine Lagarde ha sottolineato come in base alle "condizioni attuali un rialzo dei tassi nel 2022 è molto improbabile". Lasciando tuttavia una porta aperta. "Dobbiamo essere molto attenti a cosa ci diranno i dati", ha aggiunto, "e lo faremo a ogni incontro sulla politica monetaria e a maggior ragione quando avremo proiezioni regolari". Altro tema portante della conferenza stampa è stata l'inflazione che, ha detto Lagarde, "è aumentata" nell'ultimo periodo" e "resterà elevata nel breve termine ma si prevede un allentamento nel corso del prossimo anno". "Le prospettive sono state riviste al rialzo ma restano sotto il nostro obiettivo sull'orizzonte previsionale".
Omicron è un rischio ma pil a livelli pre-pandemia
La recrudescenza pandemica, la variante Omicron e l'aumento dei prezzi dell'energia sono le cause del rallentamento della crescita economica dell'Eurozona "ma ci aspettiamo che l'attività torni ad accelerare fortemente nel corso dell'anno prossimo". "Ci aspettiamo che" il Pil supererà i livelli pre pandemia nel primo trimestre 2022", ha sottolineato.
Decisioni prese ad ampia maggioranza
Le decisioni prese oggi dal Consiglio direttivo hanno avuto "un'ampia maggioranza, pochi sono stati contrari", ha precisato Lagarde. Secondo indiscrezioni sarebbero stati i governatori di Austria, Belgio e Germania ad essere in disaccordo con alcune misure annunciate oggi.
Universi differenti
Interpellata sulle mosse della Fed che ieri ha annunciato tre aumenti dei tassi nel 2022 e della Bank of England che oggi deciso di aumentarli allo 0,25%, Lagarde non ha voluto fare paragoni. "E' difficile comparare" quello che fa la Bce con la Fed o la Boe. Le economie dell'Eurozona, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, ha osservato, "sono completamente differenti. Ci sono supporti fiscali differenti, siamo in ambienti e universi differenti", ha precisato.
Da segnalare oggi anche l'intervento della banca centrale della Turchia che ha tagliato il suo tasso di interesse chiave di un punto al 14% dal 15%, in linea con le volontà del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Si tratta del quarto taglio consecutivo dei tassi d'interesse in meno di tre mesi.
Riviste al rialzo stime inflazione
La Bce ha poi rivisto le stime sul Pil dell'Eurozona. Quest'anno è previsto un +5,1%, +4,2% il prossimo, +2,9% nel 2023 e +1,6% nel 2024. Rispetto alle stime di fine settembre, lo staff dell'Eurotower ha rivisto al ribasso le attese per il 2022 e al rialzo quelle per il 2023. "Significativamente al rialzo" le previsioni dell'inflazione che salirà del 2,6% quest'anno e del 3,2% il prossimo, prima di frenare all'1,8% nel 2023 e nel 2024. I prezzi al consumo al netto di beni alimentari ed energetici sono previsti aumentare dell'1,4% nel 2021, dell'1,9% nel 2022, dell'1,7% nel 2023 e dell'1,8% nel 2024.