Undici stati americani, sia democratici che repubblicani, hanno avviato un'indagine congiunta per stabilire Meta, se la società madre di Instagram, ha deliberatamente ignorato la pericolosita' del social network sulla salute fisica e mentale dei più giovani pur di non rinunciare ai profitti.
Secondo il procuratore generale del Massachusetts, Maura Healey, tra i promotori dell'indagine, l'obiettivo è capire se la holding che possiede Facebook ha violato le leggi sulla protezione dei consumatori e quindi possa essere colpevole di "aver messo i propri utenti in pericolo".
Il ruolo di Frances Haugen
Si tratta dell'ennesima tegola per il gruppo guidato da Mark Zuckerberg, la cui reputazione è stata pesantemente macchiata nelle ultime settimane dalle rivelazioni della whistleblower Frances Haugen. La donna, ex dipendente di Facebook, ha svelato al Congresso Usa e ai giornali americani alcuni documenti raccolti quando ancora lavorava nell'azienda.
Dai report diffusi emergerebbe in maniera "chiara" che il gigante dei social network è stato per molto tempo consapevole, proprio attraverso le proprie ricerche, dei danni psicologici causati da Instagram tra i bambini e adolescenti.
Le accuse dei procuratori
"Facebook, ora chiamato Meta, non è riuscito a proteggere i giovani sulle sue piattaforme", anzi, "ha scelto di ignorare e in alcuni casi rafforzare le pratiche che rappresentano una reale minaccia per la salute fisica e mentale dei più giovani, sfruttando i bambini a soli fini di profitto", ha detto Healey.
L'indagine mira a "esaminare come questa azienda interagisce con gli utenti più giovani" e "cercare l'eventuale esistenza di qualsiasi pratica illegale e fermare l'abuso", ha aggiunto. L'indagine, viene spiegato dal procuratore, è nata da "recenti report interni a Meta che dimostrerebbero che l'uso di Instagram è associato a gravi rischi e danni per la salute fisica e mentale dei giovani, tra cui depressione, disturbi alimentari e persino il suicidio".
L'indagine è condotta dai procuratori generali democratici e repubblicani di California, Florida, Kentucky, Massachusetts, Nebraska, New Jersey, Tennessee e Vermont. Anche i procuratori generali di New York, Colorado e Texas hanno indicato la loro partecipazione.
Meta: "Accuse false, c'è un grande malinteso"
“Queste accuse sono false e dimostrano che c’è un grande malinteso sui fatti. Mentre le sfide per tutelare i giovani online coinvolgono tutto il settore, noi siamo stati una guida nella lotta al bullismo e nel sostenere le persone in difficoltà con pensieri suicidi, di autolesionismo e disturbi alimentari". Così un portavoce di Meta commenta la notizia. "Continuiamo a sviluppare nuove funzioni per aiutare chi potrebbe imbattersi in confronti sociali negativi o avere problemi con il proprio corpo. Tra queste “Prenditi una pausa”, una funzione che verrà introdotta prossimamente e modi per spingere le persone verso altri contenuti, nel caso siano bloccate su un solo argomento. Continuiamo a sviluppare strumenti di controllo e supervisione per i genitori e stiamo valutando ulteriori soluzioni predefinite in grado di fornire agli adolescenti esperienze adeguate alla loro età", aggiunge.