AGI - È un vero e proprio terremoto quello che sta travolgendo la banca Barclays dove il Ceo Jes Staley lascerà il gruppo in seguito alle indagini delle autorità britanniche sui suoi rapporti con il finanziere Jeffrey Epstein, accusato anche di molestie sessuali.
La decisione è stata presa a seguito di un'indagine normativa da parte della Financial Conduct Authority e della Prudential Regulation Authority le cui conclusioni sono state comunicate venerdì scorso alla banca.
"Alla luce di queste conclusioni, e dell'intenzione di Staley di contestarle, il board e Staley hanno concordato che lascerà il ruolo di Group Chief Executive e consigliere di Barclays", ha comunicato l'istituto.
Il titolo ha avuto subito ripercussioni in Borsa, e pur in una seduta che sta registrando nuovi massimi per le principali piazze europee, attualmente cede il 2,1%.
È stato un fulmine a ciel sereno per Barclays, tant'è vero che Staley era atteso - in rappresentanza dello stesso istituto - da oggi al Cop26 di Glasgow. Ma verrà sostituito dal suo luogotenente di lunga data, CS Venkatakrishnan, noto come Venkat, capo dell'unità di trading dei mercati globali della banca e suo ex chief risk officer.
"Il board è deluso di questo esito. Staley ha gestito con successo il gruppo Barclays da dicembre 2015, con impegno e abilità concrete", si legge nel comunicato della banca.
Staley rappresenta l'ultima figura di alto profilo nella finanza a cadere a causa della sua relazione con Epstein, il quale condannato per traffico di minori per prostituzione nel 2008, scontò solo 13 mesi. Ma poi venne di nuovo arrestato nell'estate del 2019, e si suicidò in carcere a New York.
Quando era in 'auge', Epstein coltivava una rete di amicizie con soci ricchi e potenti del mondo degli affari, del mondo accademico, della politica e dei reali, come il principe Andrew della Gran Bretagna. E ovviamente con Staley, che all'epoca era a Jp Morgan.
La partenza shock di Staley termina un tumultuoso periodo di sei anni a capo della più grande banca d'investimento del Regno Unito. Peraltro, ricorda il Financial Times, Epstein non è stata la prima 'bomba' che Staley ha dovuto affrontare mettendo in discussione la sua idoneità a gestire il grande istituto finanziario britannico. È stato censurato e multato di 642.000 sterline nel 2018 dopo che ha ripetutamente cercato di identificare un informatore, contro il parere dei colleghi e in violazione delle regole della banca.
Ma stamattina Staley ha dovuto gettare la spugna, inviando una lettera visionata dal Financial Times, e nella quale ha spiegato "la difficile decisione personale di dimettersi" perché "non voglio che la mia risposta personale a queste questioni sia una distrazione dal fantastico lavoro che fate".
L'indagine sulla relazione di Staley con Epstein, che si è tolto la vita in attesa del processo, ha gettato una nuvola su Barclays. Le e-mail tra i due uomini - risalenti al tempo di Staley come dirigente - hanno suggerito che il loro rapporto fosse più amichevole di quanto affermato dallo stesso Staley, che aveva classificato la relazione come professionale.
D'altronde, Epstein è stato fino al 2013 un cliente chiave della banca privata di JPMorgan, che Staley dirigeva. I due anno sviluppato una stretta relazione e Staley ha fatto visita a Epstein in prigione e nel 2015 fu ospite assieme alla moglie nell'isola privata del finanziere. Da allora, secondo Staley, non ci furono più contatti con Epstein.
Intanto il nuovo amministratore delegato Venkatakrishnan si è mosso rapidamente per sostenere il suo ex capo e ha sottolineato che non ci sarà alcun cambiamento di direzione sotto la sua guida. "Assumo il ruolo con emozioni profondamente contrastanti...Jes è stato il mio manager, mentore e amico per molti anni", ha detto in una nota al personale vista dal FT.