Nel II trimestre dell'anno il Pil italiano corre di più di quelli tedesco e francese, come anche di quello della media dell'Eurozona. Se su base trimestrale la crescita della Germania si attesta all'1,6% e quella della Francia allo 0,9%, il prodotto interno lordo italiano balza infatti al +2,7%. Se si considera l'area Euro, Nel complesso, il Pil dei paesi dell'Eurozona è salito del 2% rispetto al primo trimestre, che aveva registrato un calo dello 0,3%.
Secondo gli ultimi dati dell'Istat, che conferma le stime di fine luglio, tra aprile e giugno del 2021 il Pil italiano, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020. (AGI)
"Il forte recupero dell’attività produttiva riflette un aumento marcata - spiega l'istituto di statistica nel commento - dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Pil sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti. Negativo è il contributo delle scorte per 0,8 punti percentuali". Inoltre, "le ore lavorate sono cresciute del 3,9% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dell’1,9%, mentre i redditi pro capite sono risultati sostanzialmente stazionari".
Inoltre, sempre secondo l'Istat, la variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7% (rispetto a una precedente stima al +4,8%). Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.
Per Nomisma, si tratta di una crescita strutturale: "L’Italia figura al secondo posto nel mondo dietro al Regno Unito - è l'analisi del capo economista Lucio Poma - è l’unica economia mondiale, assieme agli Stati Uniti (e probabilmente la Cina di cui non abbiamo i dati del secondo trimestre) a realizzare consecutivamente due trimestri positivi, segno di una crescita che mostra caratteristiche strutturali piuttosto che congiunturali”.
E prosegue: “Ampio è lo stacco italiano nei confronti della media Euro area (+2,0%), di Stati Uniti e Germania (entrambi a +1,6%) e del Giappone che cresce soltanto dello 0,3%: i nostri principali competitore internazionali crescono meno velocemente. Le prospettive per il Paese sono ottime - conclude l'esperto - unica preoccupazione la carenza di materie prime, tra le quali i semiconduttori così intimamente collegati ai nostri sistemi produttivi. È necessario prendere velocemente delle decisioni per fronteggiare questo importante potenziale vincolo alla nostra dinamica crescita futura”. (AGI)