AGI - Nel primo trimestre dell'anno Eni ha conseguito un utile netto adjusted pari a 270 milioni di euro, quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020. Lo rende noto un comunicato in cui si specifica che nel primo trimestre del 2021 l'utile netto di Eni è aumentato a 856 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,9 miliardi del primo trimestre del 2020 e del rosso di 797 milioni del quarto trimestre 2020.
L'ebit adjusted si è attestato a 1,3 miliardi di euro, in forte crescita rispetto al quarto trimestre 2020 (+171%) a parità di produzione (1,7 milioni boe/giorno). In linea con il primo trimestre 2020 nonostante -86 mila boe/giorno di minore produzione, quasi interamente olio, e le performance negative di R&M (-€240 milioni) dovute allo scenario sfavorevole per la raffinazione (SERM negativo) e alla riduzione delle vendite di prodotti petroliferi (-10% per la rete) per i lockdown, nonché di GGP (-€263 milioni) dovute, principalmente, a effetti positivi di ottimizzazione portafoglio una tantum intervenuti lo scorso anno e alla contrazione dello spread PSV-TTF.
In aumento la E&P (+€341 milioni) per la ripresa del Brent. Significativa la ripresa della chimica (+€104 milioni) grazie alla temporanea carenza di prodotto a livello globale a seguito delle condizioni meteo estreme negli Usa al quale il business ha risposto incrementando i volumi in un contesto di ripresa della domanda.
Il flusso di cassa operativo ante capitale circolante al costo di rimpiazzo è stato di 1,96 miliardi di euro a fronte di capex netti pari a 1,4 miliardi di euro (-27% vs primo trimestre 2020). Forte generazione di free cash flow organica (circa €600 milioni) prima dell’assorbimento del capitale circolante.
Si sono registrati esborsi netti di circa 400 milioni di euro interamente orientati ai business green. L'indebitamento finanziario netto ante Ifrs 16 è ammontato a 12,2 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2020 per operazioni di M&A ed effetto cambio. Leverage invariato al 31%.
Le parole di Descalzi
“In un primo trimestre ancora fortemente caratterizzato dagli effetti dei lockdown Eni ha evidenziato una robusta ripresa dei risultati, in particolare nel settore E&P e nella chimica. Prosegue la crescita del nostro business retail G&P (+19% l’ebit rispetto al 2020), grazie alla espansione dei clienti power e dei servizi extra-commodity.
"La performance di R&M è stata invece penalizzata dalla ridotta domanda di carburanti in Europa, derivante dalla pandemia, e da un margine di raffinazione negativo". Lo ha affermato l'ad di Eni Claudio Descalzi commentando i risultati del primo trimestre 21.
"Nell’ambito di uno scenario complesso - ha proseguito Descalzi - l’ebit adjusted a livello di gruppo di 1,3 miliardi di euro è in linea con il primo trimestre dello scorso anno e risulta quasi triplicato rispetto a fine 2020. Si consolida inoltre la crescita dell’utile netto, pari a 270 milioni di euro, quasi quintuplicato rispetto allo stesso trimestre 2020. Il trimestre ha registrato una generazione di cassa organica prima della variazione del capitale circolante di circa 2 miliardi di euro, nettamente superiore agli investimenti del periodo di 1,4 miliardi euro".
"Il progressivo miglioramento del quadro pandemico ed economico a livello globale ci consente di guardare con ottimismo ai prossimi mesi e di prevedere una generazione di free cash flow nell’anno superiore a 3 miliardi di euro sulla base dei prezzi correnti del Brent di 60 dollari/barile. In questo contesto - ha concluso l'ad di Eni - continueremo a perseguire la nostra strategia di transizione energetica e di decarbonizzazione, assicurando il rafforzamento della nostra struttura patrimoniale ed una politica di distribuzione competitiva per i nostri azionisti”.