AGI - Ventinove commissari straordinari nominati per 57 opere pubbliche bloccate a causa di ritardi nelle fasi progettuali ed esecutivi e della complessità delle procedure amministrative. Opere che il governo ha già finanziato per 33 dagli 83 miliardi necessari a completarle, che porteranno alla creazione entro il 2027 di 100.000 posti di lavori.
Sono questi i numeri e le previsioni del governo che oggi con la nomina dei commissari ha dato il via libera allo sblocco dei cantieri. Dai lavori l'esecutivo si attende un impatto importante anche sul lato occupazionale, i cui effetti cominceranno a vedersi il prossimo anno. Il premier Mario Draghi non ha dubbi: "Siamo sicuri che i cantieri verranno aperti nelle date indicate. La certezza viene dal fatto che le procedure sono state compiute o saranno compiute entro i termini indicati”.
Entro giugno arriverà un secondo decreto con ulteriori opere da sbloccare, ma da un primo calcolo del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, l’impatto sull’occupazione dovrebbe vedersi in tempi brevi. “Non nell’immediato”, ha precisato il ministro, “perché quest'anno riguarderà soprattutto architetti e ingegneri. Ma dall'anno prossimo si calcola un impatto di 20 mila unità di lavoro che andrà via via a salire: 37 mila nel 2023, fino a 100 mila tra il 2026 e il 2027”.
Una nota del Mims ha elencato le opere che nei prossimi mesi cominceranno a prendere vita: si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per la pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi al Nord, 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per circa 33 miliardi di euro.
Il finanziamento sarà completato con ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation Eu, ma risorse aggiuntive potranno arrivare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Ho chiesto a tutti i commissari dei cronoprogrammi trimestrali”, ha precisato Giovannini.
"Li incontrerò tutti la prossima settimana - ha aggiunto il ministro - assicurando il fatto che il ministero svolgerà trimestralmente un monitoraggio del loro lavoro, in modo da intervenire tempestivamente per aiutarli a risolvere i nodi". Poi una precisazione: "Purtroppo poche opere di queste commissariate daranno immediato avvio ai cantieri, perché molte opere sono bloccate nella fase di progettazione o pre-progettazione in alcuni casi".
Quanto ai commissari nominati, nella nota diffusa dal Mims vengono descritti come "figure di alta professionalità tecnico-amministrativa”, che saranno “immediatamente operative” e “scelte per assicurare la migliore interlocuzione con le stazioni appaltanti di Anas e Rfi e con le varie amministrazioni pubbliche coinvolte”. Solo in un caso, come previsto da una delibera Cipe, è stato nominato commissario straordinario il presidente della Regione Siciliana.