AGI - Nuovo record per il debito pubblico a febbraio. Il volume, segnala la Banca d'Italia, è aumentato di 36,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.643,8 miliardi.
L’aumento, spiega via Nazionale, è dovuto principalmente all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (27,8 miliardi, a 102,9); vi ha inoltre contribuito il fabbisogno (9,2 miliardi), mentre l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito per 0,2 miliardi.
Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 29,2 miliardi, in calo del 7,6 per cento (2,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2020. Nel primo bimestre dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 65,8 miliardi, in calo del 2,5 per cento (1,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Al netto di alcuni fattori straordinari, afferma Bankitalia, il calo sarebbe stato più elevato.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 36,7 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Alla fine di febbraio la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 21,8 per cento (0,1 punti percentuali in più rispetto al mese precedente); la vita media residua del debito è rimasta stabile rispetto a gennaio, a 7,3 anni.
A febbraio è stata erogata un’ulteriore tranche (4,5 miliardi) dei prestiti previsti nell’ambito dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate unemployment risks in an emergency, Sure); alla fine del mese i prestiti erogati dalle istituzioni europee al nostro Paese ammontavano nel complesso a 21 miliardi.