AGI - Ritmi "irregolari" nella campagna di vaccinazione tra Paesi potrebbero mettere a rischio la ripresa globale dopo la pandemia da Covid-19. È la preoccupazione che il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, affida al Financial Times in un’intervista pubblicata sul sito del quotidiano.
“Lo strumento principale che abbiamo al momento” per far ripartire l’economia “non è né monetario né fiscale, sono le vaccinazioni”, ha detto Visco, ribadendo la necessità di una “stretta cooperazione internazionale all’interno del G20 per evitare che le diverse fasi della campagna di vaccinazione nei vari Paesi portino a divergenze eccessive delle rispettive economie”.
Visco, che mercoledì ospiterà la riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, chiede quindi che non venga sprecato “quello che abbiamo fatto l’anno scorso: una delle principali lezioni delle crisi passate è che dobbiamo stare molto attenti a non rimuovere le misure di sostegno troppo presto”.
Se la campagna di vaccinazione consente di vedere “la luce alla fine del tunnel”, ciò che è necessario in questo momento è “non commettere errori”.
Il governatore ha inoltre sottolineato che “il piano Next Generation Eu ha una natura completamente diversa” dallo stimolo degli Stati Uniti “perché, anche se di dimensioni più ridotte, sarà costituito principalmente da investimenti in infrastrutture”, difendendo quindi la portata della risposta economica europea alla pandemia da Covid-19 rispetto agli Stati Uniti.
Stimoli da 750 miliardi di euro dall’Ue che si affiancano alla risposta data dai singoli governi nazionali europei. "Questa scelta è dovuta anche al fatto, solitamente trascurato da molti commentatori, che in Europa sono stati attuati, e sono ancora in funzione, pacchetti di aiuti molto ampi a livello di governi nazionali”, ha aggiunto.
Inoltre il numero uno di Bankitalia mette in guardia da una distribuzione disomogenea del vaccino a livello internazionale, che potrebbe portare a recuperi diversi tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo.
La differenza di ritmo della campagna di vaccinazione “non è tanto un problema per l’Europa rispetto agli Stati Uniti, dato che l’Ue punta a immunizzare una buona frazione di popolazione entro luglio, è piuttosto una questione che contrappone le economie avanzate a quelle in via di sviluppo”, ha spiegato Visco, sostenendo che ridurre questo rischio per le economie in via di sviluppo è una priorità.
Il governatore infine ha aggiunto che la riunione del G20 di mercoledì prossimo si concentrerà sulle misure per assistere le economie in via di sviluppo nella loro ripresa, comprese le discussioni in corso per aumentare l’emissione di diritti speciali di prelievo (Sdr) del Fondo monetario internazionale, uno strumento che dovrebbe stimolare i bilanci di questi Paesi.
“Il G20 è consapevole delle gravi difficoltà che affrontano i Paesi più vulnerabili e si impegna non a offrire una sterile solidarietà, ma un aiuto concreto per garantire che questi Paesi abbiano le risorse necessarie per rispondere alla vrisi e possano poi rimettersi in carreggiata”.