AGI - La Uil chiede una 'profit tax' per le grandi imprese avvantaggiate dalla pandemia. La fiscalità d'impresa in Italia - si legge in uno studio in collaborazione tra Uil e Eures - è in linea con la media europea e internazionale con un'aliquota per i redditi di impresa del 27,8% a fronte del 26,5% medio dei Paesi UE27, ma molto al di sotto di quello dei grandi Paese industriali quali la Francia (32%) e la Germania (29,9%).
In Italia le imprese versano 139 miliardi di tributi (compresa l'Iva), ma con differenze a seconda delle dimensioni. Le piccole imprese (che realizzano meno di 500 mila euro di fatturato) contribuiscano per il 18% agli introiti fiscali complessivi dalle imprese, pur generando solo il 7,7% del totale del fatturato di impresa mentre le grandi, con oltre 25 milioni di ricavi, pur facendo oltre il 60% del fatturato complessivo (1.993 su 3.300 circa) contribuiscono con il 47,6% dei tributi totali.
Secondo lo studio "non tutte le imprese hanno avuto gli stessi contraccolpi dalla pandemia", mentre per alcune ci sono stati grandi vantaggi.
Per la Uil "occorre avviare un confronto sulla reale opportunità di introdurre una maggiorazione d’imposta sui “super profitti” (o extraprofitti) realizzati dalle imprese nell’anno del Covid, attraverso un prelievo fiscale straordinario su una quota dei profitti in eccesso".
"Bisogna prevedere l'introduzione di una excess profit tax, una tassa sui profitti in eccesso, per quelle aziende, in particolare multinazionali, che hanno tratto dei vantaggi economici dalla pandemia: non e' solo una questione di giustizia sociale, ma anche di efficacia del sistema economico", afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
"Quella della tassazione sui profitti in eccesso - prosegue il leader della Uil - non sarebbe affatto una novità: fu programmata negli Stati Uniti d'America già nel 1917 e anche Keynes ne fu uno dei fautori. Oggi, la pandemia ha allargato le diseguaglianze e se molte realtà produttive sono sprofondate in una crisi piena e, a volte, irreversibile, altre invece hanno tratto vantaggi economici, anche molto rilevanti, da questa situazione"
"Le cosiddette Big Pharma o alcune imprese della logistica e dei servizi, ad esempio, hanno accumulato consistenti guadagni. E' giusto, dunque - ha sottolineato Bombardieri - prevedere un'aliquota aggiuntiva su questo surplus di profitti: i proventi di tale gettito fiscale dovrebbero essere messi a disposizione come investimenti per il rilancio della produzione e dell'economia e per contribuire a ridurre le diseguaglianze".