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AGI - La Borsa brinda al piano strategico di Eni 2021-2024 e il titolo sovraperforma il Ftse Mib (+0,94%), salendo dell'1,11%. A portare gli acquisti sull'azione sono state le indicazioni dell'amministratore delegato Claudio Descalzi: i mercati hanno apprezzato le prospettive di crescita della produzione, il miglioramento della remunerazione per gli azionisti e gli investimenti, con una forte componente green.
Descalzi: ruolo chiave in sostenibilità e innovazione
“Eni rimane fortemente impegnata a ricoprire un ruolo chiave nella sostenibilità e nell’innovazione, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico in tutte le sue attività", ha sottolineato Descalzi presentando la strategia agli analisti. "Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nella nostra trasformazione e ci impegniamo a raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e processi entro il 2050. Il nostro piano è concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile", ha aggiunto.
"Inoltre, oggi, annunciamo la fusione dei nostri business delle energie rinnovabili e del retail. Con questa nuova realtà, la nostra già ampia base clienti retail crescerà ulteriormente con l’aumento dell’offerta di energia rinnovabile. La combinazione dei nostri business di bio-raffinazione e marketing, inoltre, darà una forte spinta alla mobilità sostenibile. Queste iniziative contribuiranno sensibilmente alla decarbonizzazione dei nostri prodotti e avranno un impatto positivo per i nostri clienti. Infine, grazie a una forte disciplina finanziaria e una generazione di cassa resiliente, siamo in grado di incrementare la nostra politica di remunerazione, in linea con lo sviluppo strategico del nostro piano”, ha evidenziato l'ad.
Neutralità carbonica entro il 2050
I cardini del nuovo piano sono rappresentati dalla prosecuzione della svolta 'green'. Il gruppo punta sulla totale decarbonizzazione dei prodotti e delle operazioni che sarà conseguita attraverso le tecnologie esistenti. Le bio-raffinerie raddoppieranno la capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, con un aumento di 5 volte entro il 2050. Nell'economia circolare ci sarà un incremento dell'uso di biogas, scarti e riciclo di prodotti finali.
Efficienza e digitalizzazione saranno i pilastri nelle operazioni e nei servizi ai clienti. Nel settore delle rinnovabili ci sarà un aumento della capacità a 4GW nel 2024, 15GW al 2030 e 60GW al 2050, pienamente integrata con i clienti Eni. Ci sarà un utilizzo dell'idrogeno blu e verde per alimentare le bio-raffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore mentre la carbon capture naturale o artificiale verrà impiegata per assorbire le emissioni residue.
Per quanto riguarda le iniziative Redd+ (Reducing emissions from deforestation and forest degradation, ndr) è prevista la compensazione di oltre 6 milioni di tonnellate all'anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni al 2050. Il gruppo punta inoltre su una capacità totale di stoccaggio di CO2 di circa 7 milioni di tonnellate all'anno al 2030 e 50 milioni al 2050. Il gas, che a lungo termine rappresenterà oltre il 90% della produzione di Eni, costituirà un importante sostegno alle fonti intermittenti nell'ambito della transizione energetica.
Fusione business rinnovabili e retail
Il business delle rinnovabili si fonderà con il retail del Gas & Power per rafforzare ulteriormente integrazione e sinergie, e allo stesso tempo massimizzare la generazione di valore lungo l’intera catena di energia verde. Questa fusione farà leva sulla già ampia base clienti Eni, in crescita da 11 a 15 milioni, e su un aumento della fornitura di energia da rinnovabili da 4GW a 15GW rispettivamente al 2024 e al 2030. L’investimento complessivo sarà di 4 miliardi nel corso del piano quadriennale, principalmente legato alle rinnovabili.
Le bio-raffinerie saranno palm oil free entro il 2023, con un apporto crescente di materia prima proveniente da rifiuti e scarti che copriranno circa l’80% del totale nel 2024 rispetto al 20% attuale.
Migliora la politica di remunerazione
Il piano prevede un dividend floor di 0,36 euro per azione con il Brent a 43 dollari al barile rispetto al precedente livello di 45 dollari. Il gruppo contempla inoltre un programma di buyback di 300 milioni di euro all'anno con Brent a $56/bbl. Confermato il buyback a 400 milioni/anno da $61/bbl e 800 milioni/anno da $66/bbl.
I risultati del 2020 e del IV trimestre
In precedenza, il gruppo aveva comunicato i risultati dell'esercizio e del quarto trimestre 2020 che ha registrato, nonostante il Covid-19 e il calo del prezzo del greggio, il ritorno in utile (netto adjusted) a 66 milioni di euro dopo la perdita di 153 milioni nel terzo trimestre 2020.
"Nell'anno più difficile nella storia dell'industria energetica, Eni ha dato prova di grande forza e flessibilità, rispondendo con prontezza allo straordinario contesto di crisi e progredendo nel processo irreversibile di transizione energetica. In pochi mesi abbiamo rivisto il nostro programma di spesa e minimizzato l'impatto sulla cassa della caduta del prezzo del greggio, aumentato la nostra liquidità e difeso la nostra solidità patrimoniale", ha commentato Descalzi.