AGI - Il Covid ha impattato nel 2020 per circa il 23% sul giro d'affari delle società con un fatturato di oltre 100 milioni del settore moda italiano. A evidenziarlo uno studio di Mediobanca che, guardando al futuro, vede una ripresa a partire dal 2021 con un raggiungimento dei livelli pre-crisi previsto nel 2023.
Il 2020 rappresenta una battuta d'arresto dopo anni di crescita: nel 2019 il settore moda italiano ha registrato un giro d’affari totale di 71,1mld (+20,8% sul 2015), con una crescita media annua delle vendite nel 2015-2019 del 4,8%. Cresce anche il peso del comparto sul Pil nazionale (1,2%, contro l’1,0% del 2015). Tra i settori spicca l'abbigliamento, che da solo determina il 42,9% dei ricavi aggregati, seguito dalla pelletteria (26,1%).
Quanto alla crescita media annua delle vendite nel 2015-2019 si distingue, invece, la gioielleria (+10,3%) seguita dal comparto pelli, cuoio e calzature (+7,8%). Si conferma importante la presenza di gruppi stranieri nella moda italiana: 71 delle 177 aziende hanno una proprietà straniera e controllano il 37,2% del fatturato aggregato (il 17,3% è francese, fra cui Kering con il 7,3% e LVMH con il 6,5%).
La proiezione internazionale, evidenzia Mediobanca, è una delle caratteristiche più rappresentative delle società manifatturiere della moda italiana: il 66,5% del fatturato complessivo proviene dall’estero, con in testa il tessile (72,8%).Cresce anche l’occupazione, con più di 43.700 nuovi addetti (+16,9% sul 2015), per una forza lavoro totale di 303mila unità a fine 2019. Bene soprattutto la gioielleria (+45,0% sul 2015) e il comparto pelli, cuoio e calzature (+28,7%). (AGI)
L'Italia è inoltre il Paese in Europa con più gruppi nel settore della moda con oltre 1 miliardo di ricavi, ma la Francia è quella che fattura di più. Fra i 38 gruppi europei, l’Italia con le sue big 10 è il paese più rappresentato a livello numerico, ma è la Francia, con una quota del 36% del fatturato aggregato, ad aggiudicarsi il primato per giro d’affari
Al primo posto per giro d’affari tra i colossi mondiali c’è LVMH (53,7 miliardi): molto distanti Nike (33,3 miliardi), Inditex (28,3 miliardi), che controlla Zara, la tedesca Adidas (23,6 miliardi). Prima tra gli italiani Prada (3,2mld), al 34esimo posto in classifica.