"Troppe mancette così non c'è crescita. Se il governo ci ascoltasse non butterebbe un sacco di miliardi un po' a casaccio, serve un patto di sopravvivenza e, soprattutto, un patto per il lavoro”.
In un’intervista alla Stampa, il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, punta l’indice contro il governo, reo di aver elargito “mancette di partito” con il rifinanziamento del reddito di cittadinanza. Bonometti considera anche soldi “sprecati” i 100 miliardi di euro finora stanziati in quanto “gli investimenti devono essere per loro natura produttivi, creare crescita e sviluppo”.
Anche perché, sottolinea il presidente di Assolombarda, “portano debito. E l'indebitamento va tenuto d'occhio. Non possiamo lasciarlo alle nuove generazioni che poi dovranno pagare per la vita. Il futuro passa attraverso decisioni che si prendono adesso”. Poi Bonometti definisce l’Italia “un Paese ingessato, dove manca una visione per il presente e il futuro. In cui nessuno si assume la responsabilità di decidere, mentre noi tutti stiamo affogando di burocrazia”.
E conclude: “Il mondo è cambiato, e anche l'organizzazione delle fabbriche. Pure la produzione è cambiata. I contratti vanno legati a produttività e flessibilità. Formazione e riqualificazione sono indispensabili. Le macchine te le compri, i lavoratori o te li formi o non li hai. Servono sforzi importanti”.