AGI - Sito difficile da raggiungere, lunghe code virtuali e identità Spid in tilt. Il click day del "Bonus mobilità" è cominciato nel peggiore dei modi fin dalle prime ore della mattinata. Come prevedibile, il sito predisposto dal ministero dell'Ambiente (buonomobiita.it) è stato preso d'assalto fin dalle prime ore della mattinata. Obiettivo di milioni di italiani: ottenere il buono pari al 60% del prezzo d'acquisto di un monopattino, una bici o una e-bike pre dal 3 maggio a ieri.
Oltre ai problemi di accesso al sito, a metà mattinata alcuni utenti hanno cominciato a lamentare difficoltà di accesso a Spid, necessario per completare l'operazione di richiesta.
Una volta smaltita tutta la coda, che a tratti ha raggiunto il milione di persone, diversi cittadini hanno dovuto constatare che era impossibile accedere al proprio sistema di identità digitale, rimanendo bloccati sull'ultimo miglio.
Probabilmente si è trattato di un problema dovuto all'eccesso di richieste di accesso, ma tanto è bastato perché sui social cominciassero a moltiplicarsi screenshot di chi si è visto respingere il login a Spid. Per alcuni di loro, infine, un'ultima beffa: terminati i venti minuti per completare l'operazione di accesso all'identità digitale, il sito del ministero li rispediva a inizio coda.
Sul click day si sono scatenate le opposizioni, ma anche forze di governo come Italia Viva. Vannia Gava, deputata della Lega, ha accusato il ministro Sergio Costa di aver messo su "un surreale videogame dello sperpero di denaro pubblico".
Per il capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini, quanto accaduto è "l'ennesimo fallimento del governo". Duro anche il renziano Luciano Nobili che ha parlato di "nuovo vergognoso click day", mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, ha bollato l'accaduto come "orrendo rito italiano".
Critiche anche le associazioni dei consumatori. Per il Codacons, "il bonus bici si sta rivelando il solito pasticcio all'italiana, e sta creando disagi agli utenti che non riescono a presentare la richiesta per usufruire del sussidio".
Federconsumatori ha puntato il dito sull'incapacità del ministero dell'Ambiente di prevedere un disastro "ampiamente annunciato", invitando quindi i consumatori a fare screenshot dei disservizi per segnalarli. Indicazione che, a giudicare dalle centinaia di immagini che girano in rete, sembra essere stata ampiamente accolta.