AGI - "In un contesto di mercato che rimane molto difficile, stiamo contenendo con successo gli impatti negativi di questa crisi e progredendo nella nostra strategia di decarbonizzazione". Lo afferma l'ad di Eni, Claudio Descalzi commentando i risultati del trimestre e dei nove mesi.
Superate le attese del mercato
"Nel trimestre, a fronte di un calo di circa il 30% dei prezzi di petrolio e gas, e del 90% dei margini di raffinazione, abbiamo conseguito ottimi risultati superando nettamente le aspettative del mercato. In ambito E&P pur con un Brent a 43 dollari al barile, abbiamo raggiunto un livello di produzione in linea con le attese, e un Ebit di 0,52 miliardi, valore doppio rispetto al consensus. Il settore Global Gas & LNG Portfolio, nel trimestre stagionalmente più debole, ha conseguito risultati significativi. L'R&M (raffinazione e marketing) ha mostrato la sua resilienza in uno scenario della raffinazione tradizionale particolarmente sfavorevole, grazie alle performance del marketing e in particolare del bio, con le nostre due bioraffinerie che ci hanno consentito di cogliere favorevoli opportunità di mercato", ha aggiunto.
"La crescita del retail gas trainato dalla fidelizzazione dei clienti, i risultati stabili del power e del marketing dei prodotti oil consentono di compensare gli effetti di uno scenario estremamente negativo nella raffinazione tradizionale e nella chimica. Sui nove mesi, grazie alla riduzione degli investimenti e dei costi messa in atto nei primi mesi dell'anno, abbiamo generato un cash flow operativo di oltre 5 miliardi di euro, a fronte di un livello di investimenti pari a 3,8 miliardi. Confermiamo così la solidità della nostra struttura patrimoniale, ulteriormente rafforzata dalle due emissioni ibride da 3 miliardi di euro effettuate a ottobre, che ci consentono di mantenere il leverage al di sotto del 30%", ha sottolineato l'ad di Eni.
"Di fronte a una crisi di dimensioni storiche, Eni ha dato prova di grande resilienza e flessibilità e i risultati conseguiti ci fanno guardare con fiducia alla ripresa della domanda, mentre continuiamo a perseguire il programma di transizione energetica", ha concluso Descalzi.
I dati di bilancio
Nel terzo trimestre dell'anno Eni ha conseguito un utile operativo adjusted "in significativo miglioramento" a 540 milioni di euro rispetto alla perdita del secondo trimestre 2020 (+1 miliardo). "Il confronto anno su anno (-75%) rimane penalizzato dallo scenario ancora recessivo a causa degli effetti della pandemia", spiega la società. Nei nove mesi l'utile operativo adjusted ammonta a 1,41 miliardi di euro (-79% rispetto al 2019). Al netto dell'effetto scenario di -1,6 miliardi (-5,1 miliardi nei nove mesi) e degli impatti del Covid-19 di -0,3 miliardi (-0,8 miliardi nei nove mesi), la performance del trimestre è stata positiva per +0,3 miliardi (+0,5 miliardi nei nove mesi). La perdita netta adjusted è stata di 153 milioni di euro nel terzo trimestre e di 808 milioni nei nove mesi.
Risultati penalizzati da recessione e oversupply
I risultati, evidenzia il gruppo, "sono penalizzati dall'effetto combinato della recessione economica causata dal Covid-19 che ha ridotto la domanda energetica e dalle condizioni di oversupply di petrolio, gas e prodotti. Il trimestre registra un rimbalzo della performance dovuto a un migliore bilanciamento dei fondamentali oil in un contesto di lenta ripresa dell'attivita' economica e incertezze circa il contenimento della pandemia, con ricadute sulla propensione dei consumatori agli spostamenti".
Rimbalzo domanda energetica nel 2021
"L'outlook del quarto trimestre 2020 conferma i trend registrati nel trimestre appena concluso di elevata volatilità dei prezzi delle commodity energetiche a causa delle incertezze e della irregolarità della ripresa", sottolinea la società che vede "possibili rischi di downside" mentre la domanda energetica dovrebbe rimbalzare nel 2021. Il mercato petrolifero continua a essere caratterizzato da "deboli fondamentali a causa dell'eccesso di offerta, elevato livello delle scorte e scarsa dinamica della domanda penalizzata dalla complessa situazione della pandemia Covid-19 con forti ripercussioni sull'attivita' economica, il commercio e gli spostamenti delle persone". Andamenti analoghi negli altri business energetici. Previsione annua prezzo del Brent confermata a circa 40 dollari al barile.